di Raffaella Paita per «Scolo XIX» del 12-05-2024
«Oggi si è tenuta una manifestazione contro le grandi opere a Genova e in Liguria. La nostra regione ha un bisogno urgente di infrastrutture che attendiamo da troppo tempo. Ma le attuali indagini su Toti e le proteste rischiano di condannare la Liguria alla paralisi. Non possiamo permetterlo».
A uscire dal coro dell'opposizione nel giorno del corteo dei comitati liguri a Genova è Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia viva. Che lancia una contro-iniziativa a favore delle opere «realizzate onestamente e con trasparenza».
«Io non ci sto a vedere morire la Liguria: lancio un'iniziativa per dire sì alle opere realizzate onestamente e con trasparenza. Inviterò associazioni di categoria, imprese e tutti coloro che vogliono contribuire al futuro della nostra terra per reagire a questa situazione», dice Paita. Quello delle infrastrutture è un nervo scoperto per una coalizione di centrosinistra da costruire e Paita lo sa bene. Tanto che sul tema interviene poco dopo, sulla chat "Vasta" di Claudio Burlando, la segretaria di Azione Liguria Cristina Lodi, che invece in manifestazione c'è andata: «A mio modesto parere prima bisogna capire quali opere stanno per essere realizzate onestamente. Mi pare che ci siano molti dubbi su questo da ciò che sta accadendo. Perché per chi ha vissuto il consiglio comunale in questi anni è stata chiesta trasparenza e spesso non ha avuto risposte. Io sono per le opere pubbliche e grandi ma ad oggi la preoccupazione è tanta e lo era anche prima della magistratura. E in questi anni è stato annunciato tanto e fatto poco».
Ma su questo tema il dibattito nel centrosinistra è destinato a durare a lungo e anche a condizionare la formazione della coalizione. Paita lo sa e rimarca: «Sono sempre stata politicamente contro Giovanni Toti, mi sono sempre candidata in alternativa a lui. Promuovere manifestazioni con il solo fine di fermare le grandi opere a Genova è però un atto gravissimo e non stupisce che Giuseppe Conte abbia voluto esserci».