Italia Viva

Bellanova: "Sì alla linea dell'ex governatore. Solo così l'esecutivo può andare avanti"

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

Intervista di Giovanna Casadio alla Ministra Teresa Bellanova su la Repubblica del 20/08/2020

«Italia Viva condurrà una battaglia perché le priorità indicate da Draghi siano al centro del programma di governo. Conte può stare sereno? Siamo chiamati ad affrontare problemi che il Covid ha aggravato, rendendoli drammatici. Se si è in grado di dare risposte, si va avanti». Teresa Bellanova, ministra renziana delle Politiche agricole, capo delegazione di Iv nell`esecutivo, si schiera con l`ex presidente della Bce.

Ministra Bellanova, il “debito buono” e i giovani al primo posto, come indica Mario Draghi. È questa la strada che il governo deve imboccare?
“Sì, assolutamente sì. Draghi ha detto parole di sano pragmatismo, responsabili e sagge, perché tutti gli interventi che il governo sta facendo sono a debito. Ci vuole visione: la sfida è costruire il futuro. Se prendi risorse dalle nuove generazioni, devi pensare a loro nelle scelte che fai. Non è l’assistenzialismo la via. Quello è “debito cattivo”. E’ uno spreco di risorse, se servono per finanziare i pensionamenti con quota 100 che vengono tolte allo sviluppo e alla crescita e quindi al futuro dei nostri figli”.

Voi renziani spingerete perché la dottrina Draghi diventi la linea del governo, nonostante le resistenze dei 5Stelle?
“Italia Viva condurrà una battaglia, che è quella che già stiamo portando avanti. Abbiamo detto che il governo doveva nascere per risolvere problemi, non per aggravare la situazione. Quindi insisteremo per investimenti, infrastrutture materiali e immateriali, e formazione. Puoi anche bloccare i licenziamenti, ma se non crei opportunità di lavoro e di formazione in nuove competenze, neghi un futuro a quegli stessi lavoratori che vuoi aiutare e ai giovani”.

C’è appunto la resistenza dei 5Stelle da vincere, non crede?

“L’alleanza giallo-rossa si misura sulla capacità che ha di dare risposte. Noi renziani siamo dipinti come quelli che creano problemi, ma lavoriamo per costruire soluzioni ai problemi gravi che abbiamo davanti. Assumo il richiamo all’etica anche in questo senso. Ecco, se c’è un motivo validissimo per continuare questa esperienza è proprio questo”.

La reazione nel governo alle parole di Draghi è stata fredda.
“È un po’ l’effetto vacanze, sono giorni di pausa che però, mi auguro, servano anche per riflettere su come ripartire. Già da lunedì il governo si misuri con quanto indicato da Draghi. Abbiamo la manna dei finanziamenti Ue. Ma ora via libera al piano Italia-shock con investimenti e progetti immediatamente cantierabili. Occorre un piano strategico per il paese, non interventi tampone e a pioggia. Non si può continuare a perdere tempo sulle risorse del Mes, ad esempio, perché servono azioni sulla sanità nei territori. Un paese che ha richiamato in servizio medici in pensione, che si è visto costretto a scegliere tra curare il Covid o le altre patologie, non può continuare a rinviare sul Mes”.

La ricetta-Draghi però, avrà conseguenze politiche? Richiede una “maggioranza Ursula”, ovvero allargata a forze moderate, anche a Forza Italia?
“Bisogna che nei vari pezzi della coalizione – non solo nei 5Stelle – ci si convinca che le aziende non sono un nemico, vanno sostenute con un percorso di investimenti e innovazione, perché la buona economia produce lavoro. Francamente più del futuro del governo mi sta a cuore il futuro dei giovani. Se avrà capacità di rafforzare il suo impianto programmatico nel senso delle parole di Draghi, questo governo potrà andare avanti”.

Conte insomma, può stare sereno?
“Tutti dobbiamo esserlo. Non abbiamo vinto un concorso di bellezza, ma siamo chiamati ad affrontare problemi gravissimi. Se si è in grado di dare risposte, si continua. Dobbiamo riaprire le scuole in modo stabile e per tutti. Tenerle chiuse come nei mesi del lockdown significa negare un futuro ai ragazzi che nascono nelle famiglie meno abbienti. Altro che discutere chi deve fare il ministro e cosa allargare a chi! E poi ci sono politiche attive da intraprendere che spettano all’Anpal, il cui presidente litiga con se stesso, bloccando tutto”.

Quello di Draghi è anche un segnale di disponibilità a scendere in campo?
“Questo va chiesto a lui”.

Benché il governo giallo-rosso sia nato grazie a Renzi, le alleanze Pd-5S alle regionali di settembre non vi piacciono proprio?
“Non è una scelta che sosteniamo: è sbagliata. Il Pd decide di appiattirsi sui 5Stelle. La scelta di ritirare le denunce contro i grillini che li insultavano definendoli il “partito di Bibbiano”, io non la condivido. Personalmente non le avrei mai ritirate, per rispetto degli iscritti innanzitutto”.