Infrastrutture

Terza corsia A4, Moretto: "Se necessario solleciterò il Ministero per ulteriori finanziamenti"

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La notizia pubblicata da "il Gazzettino", 11 maggio 2021. 

Strada in salita per il completamento della terza corsia dell'A4 tra Portogruaro e San Donà di Piave. Si sono presentati tutti i rappresentanti veneti delle istituzioni, invitati all'incontro con la Conferenza dei sindaci che si è svolto ieri pomeriggio in videoconferenza.

Il vertice, a cui hanno preso parte il vicepresidente del Veneto De Berti, l'assessore Calzavara, alcuni parlamentari fra i quali Sara Moretto di Italia Viva, i consiglieri regionali Barbisan e Zottis e Centenaro per la Città Metropolitana, era stato convocato per fare chiarezza sul mancato completamento della terza corsia nel tratto tra Portogruaro e San Donà.

Ad oggi non esiste un progetto definitivo e Autovie Venete ha chiesto i fondi per realizzare l'opera al Ministero delle Infrastrutture. A complicare il tutto non c'è solo l`autorizzato passaggio da Autovie Venete alla NewCo Società Autostrade Alto Adriatico, ma c'è anche un ricorso al Tar che la stessa Autovie ha presentato per l'annullamento del provvedimento del Ministero sulla "Determinazione del valore dei cespiti devolvibili ai fini della quantificazione dell`indennizzo da subentro". Una situazione parecchio ingarbugliata, appesantita ancora di più dall'assenza, all'incontro di ieri, del Commissario straordinario per l'emergenza in A4, Massimiliamo Fedriga.

«Il Piano economico finanziario delle opere approvato dalle due Regioni - ha spiegato la deputata di Italia Viva, Sara Moretto - prevede che l'opera si autofinanzi e che non ci debbano essere nuovi trasferimenti da Roma. I soldi che Autovie ha richiesto, e che non possono arrivare dal Recovery Fund, rappresentano una novità rispetto agli atti ufficiali. Se necessario, sarò la prima a sollecitare il Ministero per ulteriori finanziamenti, ma nel frattempo mi chiedo cos`ha fatto in questi ultimi anni Fedriga per consentire che l'intero progetto venisse completato. Inoltre, è urgente che il commissario ci informi sugli atti che ha prodotto e se, alla luce dei ritardi accumulati per il tratto veneto, abbia rivisto il cronoprogramma che indicava la fine dei lavori entro il 2025. Questo tratto così pericoloso sembra essere figlio di nessuno».