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Sbrollini: «Basta liti: il Veneto ora vada a Roma e chieda 15 miliardi dei fondi Ue»

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Intervista a Daniela Sbrollini di Pietro Erte su "Il Giornale di Vicenza" del 13/09/2020

«Ogni giorno 500 chilometri, a volte anche 600. Faticoso, ma la campagna elettorale è sempre un`esperienza bellissima che ti permette di conoscere tanta gente». Daniela Sbrollini, senatrice uscita dal Pd assieme al leader Matteo Renzi, è candidata presidente del Veneto per Italia Viva e una coalizione di altri gruppi politici.

Dopo la paura del Covid-19 che abbiamo vissuto e viviamo sente un atteggiamento diverso questa volta nella gente?
"Nelle persone un po` più anziane sicuramente c`è un po` di preoccupazione, giusta, sia dal punto di vista sanitario che per l`economia. Però poi quando ti fermi a incontrarle, le persone sono contente di farsi ascoltare. E anche con la mascherina incroci occhi, sguardi, e si crea empatia: senti i problemi che esprimono. E prima di tutto bisogna convincere la gente ad andare a votare."

Teme per l`affluenza alle urne?
"Già 5 anni fa in Veneto aveva votato solo il 57% degli elettori, ed era già un`affili en za bassa. Oggi si rischia di avere un`affluenza ancora più bassa. Il primo obiettivo è portare la gente al voto, e poi ovviamente a votare per noi."

Ha dato battaglia perché i seggi venissero tolti dalle scuole.
"È una battaglia di civiltà prima di tutto per le famiglie con figli, che fa Italia Viva e che faccio anche come mamma. La ministra Lamorgese a cui mi sono rivolta mi ha confermato che la situazione è a macchia di leopardo. Però, e ho raggiunto la mia primavittoria, si sta lavorando a spostare definitivamente i seggi dalle scuole per le prossime elezioni. Intanto le Marche hanno messo soldi per sistemare le scuole, avevo chiesto che lo facesse il Veneto: si chiede autonomia ma non si mettono risorse."

L`autonomia è anche per voi un terna di bandiera. In cosa si distingue il vostro messaggio da quello dell`attuale Regione?
Intanto in 25 anni di promesse, con la Lega che ha avuto in più occasioni tanto potere di governo e continua a decantare lo slogan, questa Regione non ha avuto nessuna autonomia. La ministra Stefani aveva lavorato su questo, ma la Lega non la vuole e ha pure tolto la parola Nord al suo simbolo. Io credo in un modello di federalismo che è fiscale. Io avrei chiesto meno competenze per portare a casa subito un risultato. Ma oggi dico: chiunque governi il Veneto, non faremo mancare i nostri voti sull`autonomia.

Per la legge-quadro di Boccia?
La legge del ministro rischia di essere troppo lunga nei tempi. Ci sono le condizioni per fare prima, con la Costituzione in vigore. Noi nel programma proponiamo anche di dare più autonomia ai Comuni, magari obbligandoli a realizzare Unioni tra loro.

In questo voto avete tutti un concorrente da battere che è Zaia ma non vi siete alleati. Perché?
Da 25 anni è sempre lo stesso scontro. Nella Lega ora è solo una sfida tra Zaia e la Lega di Salvini, e io dico che Zaia ha già lasciato il Veneto: corre per un 3° mandato ma nel 2023 con le elezioni nazionali potrebbe fare una "fuga in avanti". D`altra parte da Cacciari in poi il centrosinistra ogni 5 anni cala nel consenso: fauna scelta esterna, e chi perde poi lascia. Oppure come adesso con Lorenzoni: è una persona per bene cui auguro di rimettersi presto, ma la scelta nasce dal fatto che hanno litigato tra correnti del partito. E una via sempre perdente. Noi invece vogliamo costruire un progetto alternativo, anche a livello nazionale, unendo le forze più riformiste. Ci metto la faccia per questo: è un progetto."

Guardate al voto per le Camere ma anche al voto per il Capo dello Stato nel 2022, immagino.
Faremo crescere una nuova classe dirigente, in un percorso ampio che coinvolgerà ad esempio anche l`associazione di Oscar Giannino, il nuovo dialogo tra Renzi e Calenda, per rafforzare la matrice riformista di governo che però non ha più ideologie ma parla al ceto moderato che non si ritrova né a destra né a sinistra. Partiamo da zero, qualsiasi risultato è importante. Certo, Italia Viva punta a un presidenza della Repubblica, che non sia sovranista. E tanto per cominciare bisogna prendere tutti i fondi Ue".

Quindi Recovery fund, e magari Mes. Ma non le sembra che il Governo si stia gestendo la vicenda per conto suo, senza le Regioni? L`ho già detto: il Veneto dal 22 settembre deve sedersi al tavolo nazionale e chiedere almeno 15 miliardi. E poi anche il Mes. Altre Regioni stanno già facendolo. Ma devo dirle che i programmi di Lorenzoni e dei 5Stelle per il Veneto, se li legge, sono sovrapponibili: un accordo politico Pd-grillini c`è. E Italia Viva non ci sta, ad esempio per le scelte sull`Europa. Ripeto, il Veneto deve dialogare, perché coi conflitti contro lo Stato non si porteranno qui le risorse. Anche per le ultime calamità solo col nostro lavoro siamo riusciti noi coi colleghi a Roma a far arrivare 7 milioni per il maltempo: la Regione non ha messo un euro. Basta lotte. E in questo il valore aggiunto di una donna c`è.

Ha sfidato Zaia e Loren zoni a parlare di famiglia.
Nessuno ne parla, anche questa Regione ha abbandonato il sociale. Partendo dal"Family act" nazionale della ministra Bonetti (con gli asili nido gratis dall`anno prossimo) si può aiutare la famiglia e la scuola, e quindi le donne: se le aiuti nel mondo del lavoro (incentivi per la formazione e le imprese, congedi parentali paritari), fai molto di più per il Veneto rispetto a oggi.

Lei punta da sempre sullo sport.
Ho proposto un fondo regionale strutturale per lo sport di base: altre Regioni lo hanno. E poi lo sport gratuito fino a 12 anni, con detrazioni per le famiglie certificate dai medici perché è un "farmaco" che fa bene. Sono stata pure relatrice della legge per le Olimpiadi Milano-Cortina: dobbiamo lavorare tutti insieme per questa regione.