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Rosato: "Gli italiani che non vanno in piazza a urlare vogliono un'ampia formazione riformista e moderata"

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Intervista di Antonella Coppari, "QN", 22 ottobre 2021.

Sul sogno di un rassemblement dei moderati, Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e braccio destro di Renzi, non si sbottona, sul piano personale si allarga: «Con i tre ministri azzurri ci sono rapporti ottimi».

La maretta in Forza Italia prelude alla formazione di un'area centrista?
«Non entro nelle dinamiche di partito, ma noto l'insofferenza di chi non pensa utile che il suo futuro sia appiattito sulle posizioni di Meloni e di Salvini, ma fino all'elezione del capo dello Stato non succederà nulla».

E dopo questa scadenza, FI si staccherà dai sovranisti?
«Bisogna vedere se ci sarà un sistema proporzionale, che spingerebbe molto in questa direzione, però non mi pare facile: non si può fare un riforma col centrodestra contrario. Ma è necessario anche capire se, nella Lega, prevarrà la linea di Salvini o quella di Giorgetti, che avvicinerebbe il Carroccio al Ppe».

Vede una rottura tra i due?
«I rapporti tra Salvini e Giorgetti sono molto più saldi di quel che sembra».

Il proporzionale è indispensabile per la costruzione di un'area centrista?
«Utile ma non indispensabile. Alle scorse elezioni c'erano tre poli con la legge attuale».

Resta il problema della convivenza tra Calenda e Renzi: perché non si sopportano?
«Renzi non ha problemi con Calenda».

Quindi è colpa di Calenda? Il leader di Azione dice che affari e politica non possono andare a braccetto.
«Motivazioni capziose per conquistare la leadership. Quella leadership che Renzi ha dimostrato mandando Draghi a Palazzo Chigi, quando tutti pensavano fosse impossibile. Anche Calenda».

È Renzi il leader naturale del centro?
«Mettiamola così: in una squadra non rinuncerei mai a un talento come Renzi».

Tutti i tentativi centristi alla prova delle urne sono falliti. Perché questa volta dovrebbe andare meglio? C'è in giro voglia di Democrazia cristiana?
«Nemmeno noi vogliamo rifare la Dc. Ma gli italiani che non vanno in piazza a urlare contro il Green pass hanno voglia di una formazione che sia riformista, moderata e ampia».

Se in questa legislatura si creasse una maggioranza Ursula servirebbe come spinta?
«Non c'è una maggioranza alternativa all`attuale. Dopo questo governo, c'è il voto».

È credibile una candidatura di Berlusconi al Quirinale?
«È assolutamente legittimo che il centrodestra lo candidi, ma non credo ci siano i voti. In ogni caso, ritengo che si debba lavorare per un candidato unitario».

Ad esempio Draghi?
«Se lo vorrà».