Scuola Governo parlamento paese

Ritorno in classe, Bonetti: "Sforzo enorme dei docenti per garantire didattica. Valorizzare il loro lavoro"

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

Estratto dell'intervista di Andrea Carlino, "Orizzonte Scuola", 30 luglio 2020.

La ministra della Famiglia, Elena Bonetti, a Orizzonte Scuola, traccia un primo bilancio della sua attività di governo. La ripartenza della scuola è al centro dell’agenda politica. Il tema è importantissimo e dal ritorno in classe ordinato di docenti e studenti dipende molto anche della stabilità del governo Conte.

Martedì la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha tenuto un appassionato discorso alla Camera dei Deputati in cui ha difeso il suo operato e tracciato le linee guida per le prossime, difficili, settimane. Spazio anche alla vicenda riguardante gli asili nido e, in generale, all'istruzione per la fascia 0-6. Presto arriveranno nuove indicazioni anche per i più piccoli.

Anche la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, si è spesa molto, durante il periodo di lockdown, per quanto riguarda le proprie competenze: centri estivi, congedi parentali, rete educativa, assegni familiari. A Orizzonte Scuola l’esponente di Italia Viva fa il punto in vista della ripresa delle lezioni.

Ministra Bonetti, la scuola è davvero pronta per il ritorno in classe degli studenti a settembre?
“È stata pronta ad affrontare l’emergenza in primavera, con uno sforzo enorme dei docenti per garantire agli studenti il diritto all'educazione in un anno scolastico drammatico. Dovrà esserlo anche a settembre, garantendo a tutti – studenti, docenti, personale, famiglie – le condizioni che permettano il rientro in presenza. Siamo tutti chiamati a fare la nostra parte: se c’è una lezione che la pandemia ci ha dato è che l’educazione è un bene primario per il Paese. La scuola lo è, in tutte le sue componenti”.

Le scuole le avrebbe riaperte a maggio? Il governo ha fatto davvero tutto il possibile?
“Chiudere le scuole non è stata una decisione presa a cuor leggero. Lo ha rimarcato la ministra Azzolina e posso dire in coscienza, da matematica, che i dati di realtà del contagio lo avevano reso necessario. Si trattava, davanti all'emergenza, di dare priorità alla salute delle persone tutelando il diritto maggiormente a rischio per tutta la comunità nazionale. Ma sappiamo bene cosa ha significato in termini di conseguenze. Il partito di cui faccio parte, Italia Viva, da subito ha proposto di utilizzare il tempo del lockdown per investire nell'edilizia scolastica, per riammodernare le aule e costruirne di nuove. Il tema resta ancora una priorità sul tavolo e crediamo sia uno dei punti su cui all'Italia serve un’accelerazione, un “piano shock” che parte dai diritti dei ragazzi”.

Chi lo desidera, può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.