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Revocata la concessione a Strada dei Parchi per A24 e A25. D'Alessandro: "Quali conseguenze per investimenti e tariffe?"

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L'intervento pubblicato da "il Centro" e "il Messaggero", 8 luglio 2022.  

Tante le reazioni alla decisione del Consiglio dei ministri di ieri di revocare la concessione a Strada dei Parchi di A24 e A25 per «gravi inadempimenti nella gestione». Il decreto-legge dispone l'immediato subentro di Anas Spa, il ministero garantisce "tariffe invariate". La società del gruppoToto di Chieti, da parte sua, aveva chiesto di cessare anticipatamente il contratto di gestione delle due autostrade «per l'impossibilità di ottenere i fondi necessari ai lavori di messa in sicurezza».

"Leggo dichiarazioni entusiastiche da parte di alcuni partiti ed esponenti nazionali sulla revoca della concessione a Società dei Parchi, ma nessuno che dica cosa accade ora per l'Abruzzo sul fronte investimenti e sul fronte tariffe", dichiara Camillo D'Alessandro, deputato di Italia Viva.

"Chi sia il concessionario - continua - mi interessa poco, ma non partecipo al coro di chi non ha fatto approfondimenti sulle carte. La verità è un'altra e verrà a galla. Il ministero ha solo operato una azione difensiva nei confronti del concessionario che già aveva richiesto rescissione del contratto. In altre parole, si darà vita a un gigantesco contezioso che riguarderà sia la giustizia amministrativa che quella civile - e probabilmente penale, con tutte le conseguenze del caso. Resta una domanda: perché ad Aspi è stata revocata la concessione a fronte del crollo del ponte di Genova e alla società dei parchi sì? Perché è abruzzese, perché il capitale sociale è interamente italiano?".

"I ministri passano, ma ai ministeri ci sono sempre gli stessi che non hanno controllato da anni le infrastrutture, non sono arrivati alla definizione di un Piano economico e finanziario, hanno sistematicamente perso cause davanti alla giustizia amministrativa, hanno confezionato un gigantesca buona uscita di 9 miliardi ad Aspi a seguito del crollo di Genova, a noi ci lasciano nell'incertezza e nel contenzioso", conclude D'Alessandro.