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Renzi: "Il premier riparta più forte di prima. Con Enrico Letta siamo stati sullo stesso fronte"

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Estratto dell'intervista di Maria Teresa Meli, "Corriere della Sera", 31 gennaio 2022. 

Senatore Renzi, chiedere a Mattarella di ripensarci non è una sconfitta della politica?
«È la sconfitta di alcuni politici, non della politica. Apprezzo il salutare ripensamento di alcuni colleghi. Pensi a Salvini che nel 2015 twittava "Mattarella non è il mio presidente" e ora si intesta la rielezione. Oppure ai Cinque Stelle che volevano l'impeachment del presidente e adesso esultano come allo stadio. Il Parlamento di sovranisti e populisti elegge il presidente scelto da noi nel 2015: hanno perso loro, noi brindiamo».

Secondo lei il governo esce indebolito? La legislatura arriverà fino al termine?
«Spero che Draghi riprenda il timone del governo con più forza. Che non significa ignorare il Parlamento ma sfidare la politica in positivo. Draghi non è indebolito. Ma il suo governo oggi può fare di più e meglio: sbloccare le infrastrutture, semplificare le regole della Dad a scuola, mettere a terra i progetti del Pnrr, combattere in Europa la battaglia sul debito. Tutte cose che il premier farà, ne sono certo. E noi saremo al suo fianco. La legislatura durerà fino al 2023: mai avuto dubbi a tal proposito anche se Conte ha sognato di interromperla prima».

Ha ritrovato sintonia con Enrico Letta?
«Sui temi di fondo siamo sempre dalla stessa parte. Enrico si è tranquillizzato quando ha capito che non avrei mai fatto asse sulla Casellati. In tanti pensavano che avrei votato Casellati pur di diventare presidente del Senato. Ma io mi chiamo Matteo Renzi: combatto contro tutti per le mie idee, non per un tornaconto personale. Quando davanti a un caffè ho chiarito a Letta che non avrei mai accettato lo scambio di poltrone è cambiato il clima. E abbiamo lavorato meglio».


Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.