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Renzi: "Il Reddito di cittadinanza ha fallito: tutti lo sanno ma hanno paura a dirlo"

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Estratto dell'intervista di Fausto Carioti, "Libero", 9 agosto 2021.

 

Leggo dal suo libro Controcorrente, senatore: il reddito di cittadinanza «non è stato un tentativo di combattere la povertà, ma di combattere la voglia di fare, specie nel Mezzogiorno». E ora?

«È bastato proporre il referendum per scatenare il caos. Questa pagina del mio libro hanno finto di non leggerla in tanti, come quelle sul Csm. Poi, adesso, capiscono che non è uno scherzo. E corrono ai ripari: persino Di Maio vuole cambiare quella legge, che pure aveva esaltato dal terrazzo di palazzo Chigi».

 

Conferma che chiederà il referendum per abrogarla?

«Sì. La legge è stata votata da Lega e M5S ed è difesa da Pd e Leu: l'unica strada, il referendum. Ci daranno ragione in tanti, vedrà. Del resto i grillini misurano in queste ore la loro miopia: ci hanno fatto rinunciare alle Olimpiadi di Roma. Come sarebbe stato bello poter permettere agli Jacobs, ai Tamberi, ai Tortu di difendere il titolo nella meravigliosa cornice di Roma! Invece la Raggi ha detto "no" e le Olimpiadi si faranno a Parigi. Una beffa. I populisti fanno danni che durano a lungo: noi siamo quelli che aggiustano i loro pasticci. E il referendum sul reddito va in quella direzione».

 

Lei si è detto soddisfatto della riforma della giustizia. Eppure ha firmato i referendum dei radicali, segno che ïl testo di Marta Cartabia non l'accontenta. Quando avremo una riforma degna di questo nome?

«Serviranno anni. E non basteranno nemmeno i referendum, che sono solo un passo in avanti. Come un passo in avanti è l'aver mandato in soffitta Bonafede e l'ideologia grillina. Non ho niente contro Bonafede, ma considero un onore averlo tolto dal ministero: aveva una brillante carriera come deejay, perché interromperla per fare l'uomo di legge? Fa meno danni con la musica che con la giustizia. La riforma Cartabia è un primo passo. Ma il primo passo non ti porta dove vuoi, ti toglie da dove sei».

 

I vostri rapporti col Pd non sono migliori. L'ultimo scontro è sul disegno di legge Zan. Vi hanno accusato di flirtare con la destra. Magari non con i partiti, ma con gli elettori sì: vi state riposizionando?

«Non siamo noi a riposizionarci, ma è il Pd. Vogliamo approvare una legge contro i crimini legati all'odio verso omosessuali, transessuali, persone con disabilità. Il Pd vuole tirarla per le lunghe e farci sopra un pezzo di campagna elettorale per le amministrative».

 

Come finirà?

«La approveranno, ad ottobre, con noi e il centrodestra. E cambierà sui punti più divisivi: identità di genere, libertà d'opinione e scuola. È una legge contro l'odio, evitiamo di approvarla a colpi di violenza verbale. Facciamo uno sforzo tutti insieme».

 

 


Chi lo desidera può leggere l'intervista completa su "Libero Quotidiano".