La notizia pubblicata da "EcoRisveglio", 28 aprile 2021.
Nell'ambito dell'iniziativa "La Primavera delle Idee", si è tenuto mercoledì 21 aprile in forma di videoconferenza un incontro dal titolo "Il lavoro durante e dopo il Covid-19" organizzato dal coordinamento del Vco di Italia Viva.
Ospiti della serata, moderata dalla coordinatrice provinciale Stefania Trapani, sono stati l'onorevole Camillo D'Alessandro, deputato di Italia Viva e vicepresidente della commissione lavoro pubblico e privato della Camera; Attilio Fasulo, segretario interprovinciale Novara-Vco di Cgil; Luca Caretti, segretario regionale Cisl Piemonte; Roberto Vittorio, segretario interprovinciale Novara-Vco di Uil; Marco Visconti, componente Rsu Lagostina di Omegna e del gruppo europeo Seb; Federica Rondinelli, manager aziendale.
Primi interventi dedicati al tema del lavoro sono stati espressi dalle rappresentanze sindacali. «C'è qualcuno - ha detto Caretti - che vuol far passare il sindacato come il partito delle chiusure. Non è assolutamente vero. Ricordiamo che se in piena pandemia lo scorso marzo alcune aziende hanno potuto continuare a lavorare in sicurezza, è perché c'è stato un accordo firmato da Cgil-Cisl e Uil che lo ha permesso».
Evidente per tutti l'impressione che tutto non tornerà come prima e che ci si dovrà aspettare sicuramente cambiamenti nel campo dell'occupazione. «Pensare al blocco licenziamenti - ha detto Vittorio - non deve ricordare quelle battaglie utopistiche di mezzo secolo fa. Si tratta solo di uno strumento di congelamento dei posti di lavoro nell'attesa di vedere cosa succederà sul mercato».
Un'attenzione alle riforme in studio al Parlamento è arrivata dall'onorevole D'Alessandro, che ha descritto alcune delle proposte riguardanti il lavoro che Italia Viva intende mettere in gioco per il prossimo futuro. «Nel mentre si cresce - ha detto - dobbiamo mettere in campo la riforma degli ammortizzatori fiscali verso un ammortizzatore unico, perché nessuno deve essere lasciato indietro. Un ammortizzatore che non deve avere più solo una funzione difensiva, ti difendo in questo periodo, ma attiva, cioè ti formo in questo periodo».
Dal mondo del privato giunge la riflessione sulla distanza che si crea troppo spesso in Italia, molto meno all'estero, tra il mondo dell'istruzione e quello del lavoro, oltre che alla mentalità di accoglienza dei giovani nell'ambiente lavorativo. «Ho terminato i miei studi universitari a Pavia - ha detto Rondinelli - e poi sono andata a lavorare in stage in Francia. Ho conosciuto così un altro mondo nel campo del lavoro. Sono subito stata coinvolta in mille progetti, venivano fatte molte attività anche di team building. In università si fa tanta teoria, ma poi sulla pratica ho trovato non poche difficoltà. Entrare nel mondo del lavoro è stato come prendere un pugno in faccia».