Le borse di specializzazione quest’anno saranno meno di 15.000 nonostante 26.000 medici che hanno partecipato al concorso nazionale.
In un momento di emergenza sanitaria come questo è incomprensibile che vi siano professionalità pronte ad operare che non vengono utilizzate.
Il programma delle borse lascia “scoperte” specialità che tornerebbero utili nel contrasto al Covid: anestesia e rianimazione, malattie apparato respiratorio, medicina di emergenza. In questi ambiti vengono offerti 2700 posti circa a fronte di 8.000 domande.
Già con il decreto rilancio sono stati stanziati 105 milioni di euro in più, non sufficienti comunque a contrattualizzare tutti gli idonei del concorso. Ed è stata prevista la possibilità di immettere come forza lavoro attiva, fin dal penultimo anno di specializzazione, gli specializzandi in medicina, con contratti di lavoro.
Per questo è indispensabile destinare altre e nuove risorse da finalizzare alle specialità di cui abbiamo più bisogno. Con altri 105 milioni potremmo almeno prevedere 4.200 borse ulteriori. Con il doppio risolvere tutte le domande e soprattutto affrontare le esigenze. A chi pensa che non servano le risorse del Mes ecco l’ennesimo buon motivo per attivarlo.
Può sembrare una questione tecnica, che riguarda pochi. In realtà è un’emergenza che indirettamente tocca ciascuno di noi, perché ha a che vedere con l’efficienza del nostro Sistema Sanitario.
Una battaglia che - da forza di governo - vogliamo portare all’attenzione di tutti, lavorando d’altra parte perché possa essere accolta nel primo provvedimento utile.
Il Covid si sconfigge con i protocolli di sicurezza ma anche nelle corsie degli ospedali.
Serve un grande investimento sul personale sanitario e sugli specializzandi!
Se sei d’accordo e vuoi darci una mano firma anche tu questa petizione
Vito De Filippo
Michela Rostan