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Paita: "Il Terzo Polo sarà decisivo pure in Liguria. Toti senza coraggio. Accozzaglia a sinistra"

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Intervista di Mario De Fazio, "il Secolo XIX", 12 agosto 2022.

«Prenderemo consensi in maniera trasversale, tra i delusi di centrodestra o di centrosinistra. Il voto utile è per il Terzo polo». La deputata di Italia Viva, Raffaella Paita, lancia la sfida per le politiche. Punge Toti («gli manca il coraggio») e il Pd ligure («Con il M5S fa la politica dei due forni») e promette battaglia anche nei collegi.

Paita, l'intesa tra Renzi e Calenda è ormai cosa fatta. Perché questa scelta?
«La nascita del Terzo polo è nell'interesse di un Paese che non si riconosce in un'accozzaglia di sinistra che aumenta le tasse né in una destra che si è spostata sul fronte sovranista e populista. Il Paese reale rimprovera alle forze che hanno fatto cadere il governo Draghi il danno provocato all'Italia».

È il partito di Draghi senza Draghi?
«Ho grande rispetto per Draghi, non tiriamolo per la giacca. Ma quando parlo con le imprese o i cittadini preoccupati per il caro-bollette, percepisco come considerino Draghi una figura di garanzia. Il nostro progetto è evitare che Meloni faccia il premier, visto che Letta non è in partita. Un grande risultato del Terzo polo può creare un ritorno di Draghi».

Non teme che due caratteri come quelli di Renzi e Calenda possano collidere?
«Non mi preoccupo mai davanti a interlocutori politici che hanno carattere. Anzi, il problema è quando non si ha carattere. Guardi Letta: poteva scegliere il MSS o i riformisti, alla fine non ha scelto nulla e si ritrova un'area in cui convivono Cottarelli e Fratoianni. Quanto a Renzi, mi basta una citazione: un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia».

Che spazio può avere il Terzo polo? I sondaggi non sono incoraggianti.
«Sarà uno spazio molto solido, e appena avvieremo la campagna sarà in crescita. C'è bisogno di serietà: nessuno si fida del suq di proposte sulla flat tax del centrodestra, o dell'aumento delle tasse proposto dalla sinistra».

E in Liguria?
«In Liguria mi sono trovata spesso a lavorare da sola su battaglie per rompere l'isolamento: Gronda, Terzo Valico, Pontremolese, il raddoppio ferroviario. Chi ha fatto cadere il governo Draghi — M5s, Lega e Forza Italia — rischia di provocare conseguenze gravissime, come il mancato avvio della Gronda o lo slittamento della Pontremolese nei piani di Ferrovie dello Stato: ancora in questi giorni sto lavorando affinché il raddoppio ferroviario di ponente possa essere inserito nel piano del 2023. Con la riduzione dei parlamentari la Liguria senza persone che si impegnano rischia la marginalità».

Non rischiate di far vincere più collegi al centrodestra, anche in Liguria?
«I collegi ce li giocheremo anche noi, con candidature forti e motivate. Non ci sentiamo marginali, e mi auguro di raggiungere la doppia cifra».

A Genova siete in maggioranza con il sindaco Bucci, sostenuto dal centrodestra: cambierà qualcosa?
«Nulla. Abbiamo sostenuto un progetto civico, senza il nostro simbolo, convinti da un sindaco che continueremo a sostenere. Ricordo che ha firmato l'appello pro-Draghi».

Toti guardava all'intesa con Renzi e Calenda, ma è tornato nel centrodestra: come giudica le sue mosse?
«Come la prova di un'assenza di coraggio. Dopo quello che ha detto del centrodestra che ha fatto cadere il governo Draghi, per serietà non avrebbe mai dovuto immaginare il suo simbolo accanto a chi ha fatto cadere il premier. Ognuno gioca la sua partita, ma definirsi ora draghiano del centro-destra è un artificio retorico. La logica dice altro».

E il Pd figure?
«Mi ha colpito la segretaria Ghio, quando ha detto che sulle alleanze non esclude il dialogo con il M5S a livello locale. La politica dei due forni è imbarazzante, se c'è un posto in cui il Pd dovrebbe rompere con i grillini è proprio la Liguria».

Il Terzo polo in Liguria dove può pescare voti?
«La nostra attrattività è trasversale: tra chi non vota, tra gli elettori riformisti del Pd che non vogliono il dialogo con M5s e sinistra radicale, tra chi alle amministrative ha scelto i candidati del centrodestra ma non vuole la deriva sovranista di Salvini e Meloni».

Lei sarà candidata?
«Farò ciò che Renzi mi chiederà. Sono una donna al servizio di Italia Viva e del Terzo Polo. Se è utile, ci sarò».