Intervista a Raffaella Paita per «QN» del 27-07-2024
di Cosimo Rossi
Dalla senatrice un assist al campo largo. «Il presidente ha fallito su sanità e territori».
Raffaella Paita, coordinatrice di Italia viva, le dimissioni di Toti aprono la strada al campo largo nella sua Liguria?
«Con la decisione di Toti si chiude una fase e se ne apre una diversa. lo sono stata la candidata contro di lui nel 2015, quando abbiamo perso per una rottura a sinistra e l'inchiesta sull'alluvione di Genova, da cui sono uscita assolta. E sono sempre rimasta all'opposizione di Toti. Che ha fallito su due punti fondamentali: la sanità al collasso e la fragilità economica del territorio. La Liguria è la Regione più anziana d'Italia, con la situazione peggiore per le liste di attesa. È l'unica Regione del Nord a non avere l'Alta velocità e dove non c'è stata capacità di rilancio a fronte di crisi come Ilva. Genova è il primo porto italiano, cui occorrono infrastrutture determinanti per la crescita».
Perché Italia viva ha disertato la manifestazione delle opposizioni per chiedere le dimissioni di Toti?
«Abbiamo sempre fatto e faremo opposizione a Toti nel merito politico, non utilizzando le vicende giudiziarie. Sono garantista con lui, come lui non lo è stato con me. A destra sono campioni di doppia morale: garantisti con gli amici, come Delmastro, ma molto meno quando si tratta di applicare gli stessi principi agli avversari. Noi abbiamo uno stile differente. Non ci sottrarremo alla costruzione di un'alternativa in Liguria, ma nel merito dei contenuti».
Lei è ancora in lizza o il dem Andrea Orlando può essere il candidato unitario?
«lo no: non sarebbe una scelta giusta né unificante. Orlando ci farà sapere. Agiremo nello spirito proposto da Schlein e raccolto da Renzi: senza veti posti né subiti».
C'è chi sostiene che l'accelerazione di Renzi sia una mossa per anticipare Azione e diventare referenti dell'area centrista del campo largo...
«Noi le decisioni le prendiamo per motivazioni di carattere politico e non personale. Abbiamo creduto nel Terzo polo, assassinato da Calenda. Alle Europee si è poi registrata una polarizzazione che presumibilmente ci sarà anche alle Politiche. Di qui l'esigenza di un fronte unitario per l'alternativa. Le ammucchiate sono inutili. Ma se sarà supportata da un progetto serio di modernizzazione e crescita, offriremo ai cittadini un'alternativa credibile. Di certo senza il centro riformista la sinistra non vince».
Per Italia viva Schlein è la candidata alla premiership?
«Mi pare corretta la regola per cui il partito maggiore esprima anche la leadership».