L'intervista a Raffaella Paita per il Secolo XIX di M.D.F.
Se eletta andrò a Bruxelles, come promesso. Toti? Per me ha fallito politicamente, ma resto garantista.
La senatrice Raffaella Paita di Italia viva è candidata alle Europee per la lista Stati Uniti d'Europa.
Paita, se fosse eletta al Parlamento europeo rinuncerebbe al seggio al Senato?
«Potrei essere la sola a giocarsela. La Liguria deve avere almeno un parlamentare europeo o rischia di rimanere ai margini. Faccio parte di un gruppo di persone serie, ci abbiamo messo la faccia: noi se eletti andremo in Europa. Invece Meloni, Schlein, Tajani e Calenda hanno ammesso candidamente di prendere in giro gli elettori: non andranno al Parlamento europeo ma chiedono di essere votati. Euna mancanza totale di serietà».
Quale sarebbe il suo impegno per la Liguria in Europa?
«Tra i miei difetti non c'è andare a scaldare una sedia. Nei ruoli che ho avuto ho sempre portato a casa piccoli o grandi risultati per la Liguria e come sempre darò tutta me stessa per portare a casa risultati concreti per il Nord ovest. Ho un pallino: l'alta velocità in Liguria verso Roma e Milano, realizzare la Gronda e iniziare a immaginare la nuova Serravalle Milano. Poi le mie priorità sono sanità e portualità».
La lista Stati Uniti d'Europa riuscirà a superare il quorum o rischia la concorrenza di Azione e Forza Italia?
«Andremo molto oltre mentre penso che Calenda, che ha sfasciato il Terzo polo e non ha voluto aderire all'appello per gli Stati Uniti d'Europa, rimarrà sotto. Ogni voto buttato in un progetto che non raggiungerà il quorum è regalato a sovranisti e populisti. Meno Orbán più Draghi».
La Liguria è scossa dall'inchiesta che coinvolge Toti. Il governatore dovrebbe dimettersi e, in caso non lo faccia, dovrebbero essere il centrodestra a sfiduciarlo?
«Nel 2015 avrei vinto le elezioni se non ci fosse stata l'inchiesta sull'alluvione da cui sono stata assolta e la scissione di Cofferati e Pastorino, che hanno consegnato la Liguria a Toti. Sono garantista da sempre, soprattutto nei confronti degli avversari che non lo sono stati invece con me. Tutti sanno che politicamente sono sempre stata all'opposizione di questa giunta, Toti ha dimostrato gravi limiti e lo vorrei battere politicamente per come ha sfasciato la sanità. Ma c'è una politica di sinistra massimalista che vorrebbe bloccare tutto e che corre dietro a M5S e comitati. Abbiamo bisogno di serietà e competenza, non di chi dice no a tutto».