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Noja: “Strategia anti Covid: spegnere gli incendi in corso ed evitare che ne divampino altri”

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Estratto dell'intervento pubblicato da "il Foglio", 28 ottobre 2020.

Nei mesi estivi, il ministro Speranza ha giustamente ripetuto più volte che non eravamo ancora giunti in un porto sicuro e che si rendeva necessario restare vigili e attenti rispetto al pericolo rappresentato dalla pandemia da Covid-19. Ora, però, su questa nostra nave-Italia si sono sviluppati numerosi incendi potenzialmente capaci di farci affondare.

Le migliori teste del nostro paese, quelle che raramente sono invitate in televisione, ci avevano ben spiegato il rischio che correvamo. Bastava poi alzare lo sguardo agli altri paesi europei per capirlo. Alcuni avevano ascoltato e avevano alzato lo sguardo, altri no. Tuttavia, ora questo conta davvero poco, perché non c'è nulla di peggio, mentre divampano gli incendi, che mettersi a litigare sul ponte della nave su chi non ha impedito ai lapilli di far partire le fiamme o chi, peggio, ha negato che covassero sotto la cenere.

Anzi, chiunque, a qualsivoglia titolo, faccia parte della classe dirigente di questo paese non cada nella tentazione di additare colpevoli di ritardi o omissioni, ma diciamo agli italiani che gli errori ci sono stati e che, per ora, ce ne facciamo carico tutti insieme, rinviando a dopo ogni valutazione. Questo non solo è doveroso versi i cittadini che attendono risposte, ma è anche necessario perché, nei momenti di crisi, la caccia al colpevole allontana in modo irrimediabile la possibilità di correggere gli errori: chi li ha commessi si metterà sulla difensiva e, invece di contribuire a essere parte della soluzione, ne creerà di altri per nascondere le proprie mancanze.

Dunque, ciò che qui mi interessa non è elencare quanto occorreva fare ieri ma piuttosto provare a indicare quattro campi di azione su cui lavorare oggi. Non sono intuizioni mie, ovviamente, ma sono il frutto dell'ascolto delle teste lucide e brillanti di cui sopra che, almeno stavolta, andrebbero prese molto sul serio da tutti i livelli istituzionali. Io provo solo a dar voce politica alle loro proposte.

1. Investiamo in un database pubblico, articolato e dettagliato.
2. Stabiliamo ex ante parametri oggettivi al verificarsi dei quali si potrà procedere con restrizioni graduali, fino alla decisione estrema del lockdown.
3. L'attività di testing è essenziale; lavoriamo su questo, stabilendo regole e procedure unitarie.
4. Offriamo ai cittadini fonti di informazione corrette e competenti.

Chi lo desidera può leggere l'articolo completo a questo indirizzo.