Intervista di P. Miol, "la Gazzetta di Basilicata", 14 gennaio 2020.
«Registriamo curiosità e rinnovato entusiasmo, ma anche molta attesa da parte di cittadini e amministratori che cercano di capire come il nuovo soggetto politico vorrà interpretare il modo di fare politica e le proposte da mettere in campo».
Luca Braia, capogruppo in consiglio regionale di Italia Viva, percepisce buone prospettive per la neonata formazione. «Siamo pronti a battere il territorio e costruire, mattone dopo mattone, la nostra nuova casa con fare inclusivo, determinato, moderno. Il partito dovrà avere un profilo moderato, europeista, riformista e liberale. I nostri interlocutori privilegiati saranno professionisti, imprenditori, associazioni, volontari, liberi cittadini che hanno a cuore il bene comune e sono consapevoli che fare politica significa partecipare alla costruzione della società, impegnarsi, conoscere, studiare, confrontarsi, proporre senza steccati e barriere ideologiche».
Ma non è tutto, perché Italia Viva sarà «accogliente, solidale dovrà bandire dal proprio operare l'odio, l'egoismo e la prevaricazione, autentici nemici del futuro». Braia non ha mostrato dubbi soprattutto su un aspetto: «Costruiremo in Basilicata una rete rinnovata con riferimenti in ogni comune, cercando di coinvolgere soprattutto giovani che vogliamo formare avviando una scuola di partito e creando momenti di confronto. Siamo all'inizio, ma abbiamo il giusto entusiasmo per fare bene. Non abbiamo posizionamenti precostituiti, ma un modello di società chiaro, che vorremmo edificare coinvolgendo tutti coloro che lo antepongono all'essere di destra o di sinistra».
A Matera a breve si vota, ma Braia non ha fretta. «Stiamo partendo a livello regionale e cittadino. Non abbiamo fretta, presunzione e neanche l'obbligo di presentarci con una nostra lista. Valuteremo a tempo debito l'opportunità».
Centrosinistra o no, Braia la pensa così: «In una competizione come quella delle amministrative, più che la maglietta dei partiti la gente vuole indossare quella della propria città. Da difendere, valorizzare, rimettere in cammino per patrimonializzare di più e meglio la grande visibilità ed opportunità generate da Matera 2019».