Intervista di Isabella Preda, "Giornale di Lecco", 16 novembre 2020.
«lo defilato nell'ultima campagna elettorale? Può essere, ma anche gli attori non protagonisti vincono gli Oscar». Difficilmente Antonio Rusconi, sindaco di Valmadrera ed ex senatore, si aggiudicherà la celebre statuetta, ma la battuta è di quelle che lasciano il segno. E ben fotografa quanto accaduto durante l'ultima campagna elettorale lecchese.
Soddisfatto di come si è conclusa la tornata elettorale lecchese?
Il sabato prima del ballottaggio in una riunione tra sindaci del Lecchese ho scommesso (da bere, purtroppo) che avrebbe vinto Mauro Gattinoni di pochissimi voti. Siamo stati bravi e fortunati. È come quando si vince al quinto rigore dopo una partita tirata: bravi e fortunati.
Abituati a vederla sempre in prima linea, questa volta ci è parso che non sia stato sempre presente in campagna elettorale. Qualcuno, però, la indica anche questa volta come il "grande manovratore". C'è del vero?
Innanzi tutto voglio ricordare che pure gli attori non protagonisti vincono gli Oscar. La scelta dl Gattinoni mi è parsa sin da subito l'unica possibile. Sono un esponente di balla Viva ma non ho voluto un ruolo nel partito. A Lecco mi è sembrato essenziale non fare una nostra lista ma costituire un gruppo di centro forte, nel quale inserire i nostri candidati. Di fatto è stata la strategia vincente, visto che in entrambi gli schieramenti le liste di centro sono state le più votate. Personalmente ho contribuito a sostenere la lista, però non mi sono piaciuti per niente i toni di questa campagna elettorale: l'idea di prendere i voti solo perché l'altro è peggio di me non mi ha mai fatto gola. Ritenendo che il progetto presentato da Gattinoni fosse migliore dell'altro, ho parlato solo di questo.
Intanto però si è 'liberato' l'ex sindaco di Lecco. Virginio Brivio verrà a lavorare a Valmadrera?
Dal primo novembre Brivio ha ripreso a lavorare in Comune a Valmadrera. Per noi si tratta di una grandissima risorsa perché si sta occupando dl alcuni grossi progetti per i quali ottenere fondi. La sua esperienza ci sarà utile in diversi ambiti e servirà anche a far crescere qualche giovane assessore o dipendente. So che ha avuto anche altre proposte ma ovviamente spero che rimanga.
Cosa pensa del ricorso del Centrodestra?
Quello che è legittimo per democrazia si può fare. Il centrosinistra ha perso per cinque voti a Bosisio e non ha fatto ricorso, ma non mi scandalizza che a Lecco abbiano deciso di seguire un'altra strada. Mi dà più fastidio la polemica che hanno fatto sul voti all'ospedale e alla casa di riposo. Forse non si sono resi conto di quale sia la situazione in queste due realtà causa Covid: impossibile fare un confronto con i dati di cinque anni fa.
All'inizio dl quest'anno ha aderito a Italia Viva. Come va il partito di Renzi nella nostra provincia?
Negli ultimi mesi abbiamo registralo una buona adesione da parte di sindaci e giovani. La mia é stata una scelta personale, perché mi sono sentito totalmente tradito dalla forte virata a sinistra del Pd, che ha tradito i valori della fondazione del 2007, a cui ho partecipato, Credo che oggi, e le elezioni lecchesi lo hanno dimostrato, il centrosinistra abbia bisogno di due gambe per vincere: solo con la gamba dei Partito democratico non si va da nessuna parte. Con Italia Viva vogliamo costituire la seconda gamba, anche perché non credo assolutamente nell'alleanza con i 5 Stelle.
Continua a mancare un centro nel panorama politico italiano?
Direi che continua a mancare la politica. Proprio l'altra sera ho rivisto il film "Sono tornato", nel quale c'è una battuta memorabile: "Il livello dei politici in Italia è come quello dei congiuntivi".
Veniamo alla sua Valmadrera. Come mai ha deciso di tornare a fare il sindaco?
Per la prima volta nel mio viaggio politico mi è stata chiesta la candidatura e non l'ho chiesta io. Mi è stato chiesto di fare il candidato all'ultimo momento, perché c'erano alcuni problemi interni alla lista. Qualcuno ha anche dichiarato che non mi avrebbe votato e quindi la sfida è stata molto difficile. Però alla fine abbiamo vinto. Anche la Giunta è stata scelta in un modo nuovo, con tanti giovani e persone che non erano nemmeno mai state in Consiglio comunale prima. Era la prima volta che partivo sfavorito, eppure ho vinto. Poi mi sono messo a lavorare a testa bassa per il paese. In un anno abbiamo realizzato opere per quasi 2 milioni di euro, facendo lavorare molte aziende del territorio. Abbiamo anche abbattuto la Tari per le imprese e valorizzato il volontariato già presente in paese per fronteggiare l'emergenza Covid. Tutti i giorni arrivo in Municipio alle 8.30, vado a casa solo per pranzo e rimango fino alle 19.30. Mi spiace solo che questa emergenza abbia fermato i giovedì con i cittadini, che incontravo senza alcun appuntamento nell'arco dell'intera giornata.
Quanto è difficile fare il sindaco in un momento come questo?
Il Covid ci ha costretto a riscoprire la politica nella sua complessità. Non è più il momento degli slogan: c'è una crisi di civiltà e questo ci costringe a ragionare in modo diverso. Il sistema di solidarietà globale è in crisi e, mentre i partiti continuano a litigare, sono i sindaci che in questo momento riescono a trovare un accordo e un momento dl sintesi. Questo è importante sottolinearlo. Poi secondo me è fondamentale in questo momento riscoprire l'Europa e farne parte da protagonisti.
È d'accordo con la divisione in zone fatta dal Governo in questo secondo lockdown?
Sono d'accordo con la Scienza. Un sindaco che ha nel suo paese una casa di riposo e un centro disabili non può certo sopportare coloro che banalizzano i problemi o non rispettano chi è finito in ospedale. Sono convinto che a tutti i livelli ci sia stata una certa superficialità rispetto a quello che si poteva prevedere: abbiamo trascorso l'estate in allegria non pensando che il lavoro e la scuola erano gli unici due obiettivi che non potevamo mancare. Ora stiamo rincorrendo il problema, ma quando al 31 dicembre faremo il confronto tra i morti del 2019 e del 2020 ci renderemo conto del peso che il Covid ha avuto. Anche per questo sono stato sempre molto duro con le restrizioni.
Da ex professore, invece, cosa pensa della didattica a distanza?
È necessaria quando il virus è ai massimi livelli, ma è chiaro che aumenta il divario tra alunni capaci e meno capaci, tra alunni che hanno alle spalle adeguate risorse economiche e quelli che non l'hanno.