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Latronico, Fausto de Maria: "Sbaglia chi pensa ad Italia Viva come a un altro Pd"

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Le prospettive di Italia Viva in Basilicata e il suo futuro, nelle parole del Sindaco di Latronico (Pz), Fausto De Maria - intervista di Giacomo Bloisi per Ivl24

Le prospettive di Italia Viva in Basilicata e il suo futuro, nelle parole del renziano della prima ora Fausto De Maria. Ma il primo cittadino di Latronico ha anche parlato del suo di futuro, e delle emergenze e peculiarità della cittadina da lui amministrata.

Sindaco De Maria, partiamo dalla sua scelta di sposare subito il progetto Italia Viva: che prospettive vede?
Io aspettavo questa nuova formazione da tempo, e spesso quando auspicavo la sua nascita molti mi prendevano per pazzo. Per questo motivo non ho avuto nessuna esitazione per l’adesione, confermando una mia coerenza politica negli ultimi anni, nonostante tutto. Oggi nella battaglia politica difficile del momento alle forze sovraniste, non bastava un partito socialdemocratico ma c’era la necessità di una nuova forza liberaldemocratica, capace di allargare il centrosinistra, di isolare le forze estremiste, e di saper soprattutto parlare ai moderati con un leader riconosciuto ma anche molto temuto da tutti, come Matteo Renzi. E poi c’è attualmente un’enorme domanda politica che non trova un’offerta, di questo ne sono la prova i tanti movimenti civici e il movimento delle “sardine” di questi giorni. Non c’è definizione migliore quando si dice che Italia Viva è una start-Up della politica italiana, perché è una scelta coraggiosa con l’ambizione di appassionare o riappassionare la gente alla vita politica, attraverso l’approfondimento di temi e contenuti da anteporre a slogan comunicativi vuoti, entrando nel merito delle questioni.

Che Leopolda è stata quest’anno?
Dall’entusiasmo percepito ho avuto la sensazione di ritornare a quella dei primi tempi, con la partecipazione di più gente comune che politici, ma soprattutto tanta gente appassionata alla politica con voglia di dire la propria, di confrontarsi e di ascoltare i vari interventi. Anch’io ho che ho presieduto un tavolo alla Leopolda insieme al sindaco di Segrate e al sindaco di Sapri, quello sulle proposte degli enti locali, ho ascoltato tanti cittadini che senza avere nessun ruolo politico facevano domande e davano suggerimenti.

A livello regionale aumentano le adesioni di parlamentari e personalità politiche ormai ex Pd: come vede inserita Italia Viva nel nostro contesto “Basilicata”?
Le adesioni fanno sempre piacere e più aumentano e più si rafforza Italia Viva anche in Basilicata, dove ha aderito dal primo momento soltanto un parlamentare che è Vito De Filippo e poi in seguito due consiglieri regionali, prima Polese e poi Braia. È una grande cosa l’adesione di chi ha già ruoli importanti e grandi esperienze e dunque può portare anche un grande contributo, ma bisogna anche dire che in questo mese ad Italia Viva hanno aderito spontaneamente tanti giovani e meno giovani che per la prima volta si sono avvicinati ad un’esperienza politica o tanti che si sono riappassionati alla politica grazie alla nascita di Italia Viva. E certamente sbaglia chi pensa ad Italia Viva come ad un altro Pd. Da quello che ho visto in questi primi mesi sicuramente la scelta di un tesseramento on line o la formazione di mini-comitati sono proprio la dimostrazione di voler evitare un partito ostaggio delle correnti oppure dei signori delle tessere. Io penso che in Italia Viva sarà importante chi porterà idee, passione politica e non chi porterà tessere, sarà un partito dove non ci sono garanzie o rendite politiche. E soprattutto in Basilicata ci sarà tanto bisogno di una forza come Italia Viva per aiutare a ricostruire una nuova coalizione e anche formare una nuova classe dirigente capace di affrontare le prossime sfide elettorali, convincendo con le proprie proposte i cittadini lucani. In Basilicata ci sono tante esperienze civiche importanti da ascoltare e coinvolgere, ma soprattutto c’è tanta Basilicata da avvicinare alla politica.

Venendo alla sua funzione di primo cittadino, il suo impegno ora si concentra soprattutto sull’emergenza cinghiali e la lotta allo spopolamento. Che risultati sta riscontrando?
Sono alcune emergenze che spesso portano noi sindaci in solitudine a sentire la responsabilità di far qualcosa. Sull’emergenza cinghiali ho dovuto far istallare con una mia ordinanza una gabbia per catturarli, e sta funzionando benissimo. È stata una misura necessaria ma non sufficiente perché non avrò eliminato tutti i cinghiali dal territorio ma sicuramente avrò ridotto di molto la loro presenza nei pressi del centro urbano. Sullo spopolamento abbiamo provato alcune misure straordinarie e qualcuna di queste ha portato grandi curiosità e anche una grandissima visibilità mediatica, comunque in questi giorni molti stanno telefonando per informarsi o stanno venendo a vedere la nostra cittadina. Tutto questo nasce dal tormento di un sindaco di vedere più case vuote che cittadini nel proprio paese.

C’è anche però una Latronico città del benessere e un comune che si avvia verso una comunicazione più trasparente possibile…
Latronico città del benessere è il mio impegno maggiore e si concentra prima di tutto sulla tanta attesa ristrutturazione degli alberghi termali acquistati da una società russa. Io sono sicuro del prossimo inizio lavori, e voglio metterci la faccia perché quello potrà essere l’investimento che potrà cambiare radicalmente e immediatamente le sorti del nostro territorio. Insieme a questo investimento sarà valorizzata l’intera area termale con nuovi servizi. Intanto a Latronico nascono altri B&B e affittacamere, e partono altri investimenti. Poi sulla comunicazione trasparente, da anni grazie alle nuove tecnologie e al lavoro del mio vicesindaco Vincenzo Castellano abbiamo trasformato sempre di più il nostro comune in una casa di vetro, uno degli ultimi provvedimenti è stata l’introduzione di un canale Telegram e albopop che permetterà ai cittadini, che lo vorranno, di ricevere sul proprio telefonino una notifica ad ogni atto pubblicato sull’albo pretorio e di poterlo così subito visionare.

Cosa intende fare De Maria al termine del suo secondo mandato da sindaco?
Fare il sindaco è stato un grande privilegio ed onore, ma anche una grande fatica personale perché io ho svolto il ruolo a tempo pieno. Ed è giusto che dopo 10 anni bisogna passare la mano nel mio paese e farsi da parte. Nel mio futuro politico avrò più tempo per dedicarmi ad Italia Viva, anche perché credo che con la mia passione politica e la mia grande esperienza da sindaco possa ancora dare tanto.