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La Spezia, Franciosi: "No all'immobilismo e alla decrescita felice. Siamo noi la vera alternativa ai tatticismi"

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L'intervista pubblicata da "la Nazione", 22 aprile 2022.

Né con Peracchini, né con la Sommovigo. Il terzo polo delle prossime elezioni è da tutti indicato nei renziani e nei socialisti spezzini, che hanno scelto l'avvocato Antonella Franciosi nel tentativo (dichiarato) di andare al ballottaggio e di rappresentare un'alternativa non solo all'attuale sistema di governo cittadino ma anche alla coalizione della collega e 'rivale'.

Facciamo un passo indietro. Mesi di contatti e poi tutto è naufragato, con la scelta di correre da soli e di non appoggiare la candidata Sommovigo: quanto rischia di pesare questa frammentazione del centrosinistra sull'esito del voto?
«Per mesi abbiamo cercato un accordo con il Pd e siamo stati i primi a condividere la candidatura di Alberto Nardini. Alla fine hanno accettato i veti di Melley su Nardini e Centi, per consegnarsi ai 5Stelle e a Piera Sommovigo. Spezia Rifomista è una alternativa a questi tatticismi e a Peracchini».

Riformisti e progressisti. Non crede che questi distintivi alla fine possano penalizzare più che premiare nella corsa alle preferenze?
«Sono due visioni diverse della politica e della città. Noi non crediamo all'immobilismo e alla cultura di non scegliere mai, che sono il tratto distintivo di Peracchini, ma neppure alla decrescita felice che propone Sommovigo. La decrescita è solo un problema».

Fin da subito avete detto di non voler regalare nuovamente la città a Peracchini. A Genova tuttavia Italia Viva ha annunciato di sostenere la conferma di Bucci, candidato del centrodestra e politico vicino a Toti: non crede che tale scelta possa creare imbarazzo e disorientare i vostri elettori?
«Le scelte di Italia Viva sono legate ai territori. A Savona IV ha sostenuto Marco Russo, adesso sindaco, insieme al Pd che ha rotto con i 5Stelle. A Genova, come a Spezia, Italia Viva è per scelta esterna all'alleanza giallorossa, ma evidentemente viene dato un giudizio molto diverso sull'operato del sindaco uscente. Voglio ricordare che sono sostenuta anche dal Partito Socialista Italiano, che a Genova sostiene Dello Strologo».

Siete accreditati come terzo polo, e dunque potreste potenzialmente rappresentare l'ago della bilancia della competizione elettorale: avete dichiarato che il vostro obiettivo è andare al ballottaggio, ma qualora non doveste raggiungerlo, a quel punto chi sosterrete?
«Le elezioni sono a doppio turno per permettere una scelta più libera al primo, come in Francia. I riformisti hanno una storia. In alternativa si può scegliere tra tre coppie di fatto: Peracchini e il nulla, Sommovigo e Grondacci, Grazzini e De Mastri».

Dalla coalizione di Sommovigo da più parti sono già partiti gli appelli al 'voto utile per il centrosinistra', che in soldoni significa non votare per la vostra lista. Cosa risponde?
«Il voto utile è utile solo a Peracchini, nell'interesse delle opposizioni è bene che ogni elettore trovi la sua valida ragione per votare».

Nella contrapposizione tra lei e Sommovigo c'è chi legge l'ennesimo regolamento di conti in salsa spezzina tra la deputata Paita e il ministro Orlando. È davvero così?
«Non credo che sia questo il punto. Semplicemente Orlando, dopo Pagano e Federici, non intende avere mai più un sindaco che limiti la sua sovranità sul centro sinistra».

Anche nel centrodestra i mal di pancia non sono mancati prima del patto che ha suggellato la ricandidatura del sindaco uscente. Che ne pensa?
«Che si odiano ma sono felici così, nell'avere le cariche e gli incarichi senza sapere cosa fare».

Quello ambientale rischia di essere il terreno di scontro più 'affollato' in questa campagna elettorale: area Enel e porto, giusto per citare due dei grandi temi della Spezia del presente e del futuro. Tra barricaderi e sviluppo a tutti i costi, come vi collocate?
«I riformisti per natura non cedono mai alle semplificazioni. La centrale Enel deve lasciare Spezia, è una storia finita; il porto deve sviluppare la sua economia secondo gli accordi già assunti durante i governi di centrosinistra. La restituzione di calata Paita alla città non è merito di Peracchini».

Altro tema sul quale ci sarà battaglia è senza dubbio la sanità. Peracchini, proprio nella nostra intervista, ha invitato a non strumentalizzare il tema, in quanto la sanità è tema di competenza regionale. Lei che ne pensa?
«Il nuovo ospedale, una sanità pubblica ed efficiente sul territorio sono obiettivi di ogni sindaco tranne che suoi».

Peracchini è stato più volte contestato per non avere una visione della città. La vostra?
«Una città del lavoro, nella quale i quartieri sono curati e serviti come il centro».

Tre candidati a sindaco arrivano dal mondo forense, e altri avvocati sono candidati consiglieri. Qualcuno ironizzando ha detto che più che l'elezione del sindaco, sembra quella della Camera penale spezzina. Si è chiesta come mai i partiti nella scelta dei candidati abbiano pescato a piene mani in questo 'mondo'?
«Per gli altri non lo so, nel mio caso la scelta non ha nessuna relazione con la mia professione. Ho una lunga storia politica alle spalle e sono stata una delle voci più critiche dell'opposizione a Peracchini».