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La Ministra Bonetti alla conferenza nazionale sulla Famiglia: "La solitudine è un ostacolo allo sviluppo del Paese"

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La conferenza a Roma, a Palazzo Rospigliosi, venerdì 3 dicembre 2021.

"Le politiche familiari necessariamente lavorano sulla dimensione integrale e integrata di una persona, di una donna, di un uomo nella sua specificità, all'interno di un contesto di corresponsabilità. Devono essere politiche che superano quella visione di solitudine che abbiamo sperimentato essere l'elemento fragile del nostro essere società. La solitudine è il vero ostacolo allo sviluppo del Paese. Allo sviluppo economico, sociale e democratico del nostro Paese". A dirlo è la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, intervenuta alla Quarta conferenza nazionale sulla Famiglia, sul tema 'Famiglie protagoniste. Politiche per il presente e per il futuro del Paese', tenutasi venerdì 3 dicembre 2021, a Roma, Palazzo Rospigliosi.

La conferenza si è svolta alla presenza del Presidente Mario Draghi, della Ministra Marta Cartabia, del vicepresidente della Camera Ettore Rosato, della presidente della Commissione infanzia e Adolescenza, Licia Ronzulli, dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Carla Garlatti, della Presidente dell’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia, Chiara Giaccardi e dei rappresentanti del mondo delle istituzioni che hanno partecipato al confronto per la definizione del nuovo Piano nazionale per la famiglia.

"Le politiche familiari poi - ha sottolineato Bonetti nel suo intervento - devono saper attivare processi temporali, avere caratteristiche di stabilità e riconoscere la continuità del divenire della vita di una persona".

La quarta conferenza per la famiglia, ha detto Bonetti, "cade in un momento storico non neutrale, che ci chiede di accendere un faro su una responsabilità che oggi abbiamo: il riconoscimento della realtà che le nostre famiglie vogliono costituire. Dobbiamo costruire il modello di una nuova società, che sappia generare sviluppo e crescita ponendo le famiglie al centro della dinamica sociale e comunitaria".

"Lo facciamo dopo una pandemia - ha spiegato la Ministra - che ha profondamento ferito le famiglie italiane, segante dalla malattia e dal lutto. Tante si sono sentite sole di fronte alla crisi economica e relazionale, anche a volte sfociate in un aumento della violenza. Ma durante questa crisi le famiglie hanno anche dimostrato di essere la rete di salvezza del nostro Paese: sono state il luogo della relazione e della cura, sono state connessione dei legami messi alla prova e indeboliti dalla pandemia. Così hanno mostrato un chiaro messaggio alla politica: o investiamo nei legami della società o portiamo avanti un mondo fragile, incapace di rispondere anche alle sollecitazioni della storia".

La Ministra Bonetti ha poi ricordato la recente approvazione alla Camera del Family Act, che "ha un approccio nuovo perché rimette al centro le nuove generazioni, investendo in educazione, lavoro femminile e in una proposta di condivisione paritaria in Famiglia. Investe in autonomia delle famiglie e della nuove generazioni. C'è il passaggio storico dell'assegno unico universale: 20 milioni di euro all'anno di cui sei aggiuntivi, che costituiscono un nuovo welfare. Le famiglie vengono percepite come soggetti fondativi anche della dimensione sociale".

La Conferenza per la Ministra Bonetti rappresenta anche "un nuovo metodo con cui costruire le politiche familiari, le cui parole chiave sono contribuire, condividere, co-progettare, monitorare, generare opportunità e prospettiva. Le vogliamo porre nella politica e in queste ore potranno essere arricchite con nuovi significati e opportunità. È un metodo di discernimento collettivo, di analisi, di dialogo e ricomposizione: quello che dobbiamo tornare a fare è portare avanti politiche che non rispondano solo all'oggi o alla singola situazione ma che da quella particolarità sappiano attivare processi. Lavorare su ciò che unisce e non su ciò che divide, valorizzare le differenze che costruiscono nella relazione l'unità del nostro essere società. Le prospettive dell'oggi trovano compimento nelle prospettive del domani".

"E per questo - ha proseguito Bonetti - affrontiamo il tema gravoso e inaccettabile del continuo declino demografico causato da una denatalità mai vista prima. La scelta di avere una famiglia è una scelta personale ma ha inevitabilmente un effetto di generazione sociale. Questo elemento di prospettiva di cui le donne e gli uomini si devono poter riappropriare compete alle politiche pubbliche, perché quella scelta personale possa essere attivatrice di un percorso di nuova coesione sociale".

"Le famiglie nel nostro Paese - ha concluso la Ministra Bonetti - sono il luogo in cui la comunità si costituisce e l'individuo diventa persona, anche nel divenire del sé e del sé nella relazioni. Oggi dobbiamo avere il coraggio di dare una definizione chiara del metodo con cui costruiamo le politiche familiari: non possono guardare l'individuo sconnesso dalla sua dinamica familiare".