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"L'Italia che accoglie": i nostri esponenti a confronto sul tema dell'immigrazione dall'Ucraina

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Su Radio Leopolda il nostro speciale sull'accoglienza dei profughi ucraini, con Matteo Renzi, la Ministra Bonetti, il sottosegretario Scalfarotto, i parlamentari e i sindaci Iv impegnati sui territori, 19 aprile 2022.

"L’Italia che accoglie", questo il titolo dello Speciale di Radio Leopolda, andato in onda martedì 19 aprile 2022, con la partecipazione di Matteo Renzi, dedicato al tema dell’accoglienza dei profughi ucraini.

La diretta radio, iniziata a partire dalle 17, ha visto a confronto alcuni dei nostri amministratori locali, impegnati nei rispettivi territori con progetti e iniziative di accoglienza: Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano; Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro; Giampiero Veronesi, da Anzola; Davide Bendinelli, sindaco di Garda; Gerardo Stefanelli, da Minturno; Nicola Cesari, da Sorbolo Mezzani (PR); Giuseppe Licata, da Lozza (VA); Marta Giovannini, da Verduno (CN).

Hanno, inoltre, dato il loro contributo alla discussione la Ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Elena Bonetti e i parlamentari Iv Maria Chiara Gadda e Marco Di Maio.

Ad aprire i lavori Marco Di Maio, parlamentare Iv e vicedirettore della radio: "Un punto di vista diverso, relativo alla crisi ucraina: è quello che vi offriamo oggi, con le testimonianze di chi, sul campo si sta impegnando a dare sostegno e accoglienza ai profughi in arrivo nel nostro Paese". Sono circa già 100mila i profughi presenti in Italia, ma molti altri sono attesi, ha sottolineato Marco Di Maio, evidenziando l'ampiezza dell'emergenza da fronteggiare.

E si è trattato, in primo luogo, del punto di vista dei sindaci Iv, che hanno portato le loro testimonianze.

"Serve un commissario straordinario che gestisca l'emergenza e l'accoglienza di queste persone. Non basta la solidarietà, servono indicazioni ben precise in grado di garantire un'integrazione reale": queste le parole di Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano, che ha concordato con la proposta lanciata da Matteo Renzi. "Questi nostri amici che vengono dall'Ucraina o riusciamo ad integrarli nel nostro tessuto sociale o, quando finirà la gara di solidarietà, rischiamo di trovarci dinanzi al problema del flusso migratorio", ha aggiunto il primo cittadino di Ercolano. "La ricetta per l'integrazione di medio lungo termine - ha concluso Buonajuto - passa dalla scuola. La scuola garantisce l'integrazione nel nostro tessuto scolastico".

"Noi stiamo ospitando oltre 350 persone, quasi esclusivamente donne e bambini. Si tratta di una generazione di giovani professioniste con figli: medici, veterinari, donne che si sono laureate grazie al lavoro delle loro madri, che erano venute in Italia come badanti", ha raccontato Isabella Conti, prima cittadina di San Lazzaro, descrivendo cosa sta accadendo nel suo comune. "Sono situazioni che mi hanno profondamente toccato, così come quel che riguarda i minori: è nostro dovere far sì che possano integrarsi quanto prima nelle nostre scuole", ha aggiunto la sindaca. 

"L'integrazione passa anche dallo sport", hanno detto Giampiero Veronesi, da Anzola e Nicola Cesari da Sorbolo Mezzani. Entrambi hanno sottolineato l'importanza dello sport come possibilità di confronto con l'altro e integrazione sociale, fondamentale se i profughi ucraini dovessero stabilizzarsi in Italia.

"Comunicare - questa la testimonianza di Gerardo Stefanelli, da Minturno - significa poter accogliere le persone e integrarle al meglio. Serve fare rete tra comuni e istituzioni. Ed è quindi necessario strutturarsi in maniera più organizzata e profonda, dando in prospettiva ampio respiro economico ai comuni".

"I piccoli comuni stanno facendo rete, questo è importante ma non basta. Oltre alla scuola serve la garanzia di un inserimento nel mondo del lavoro, semplificando le procedure": così Giuseppe Licata, da Lozza, trovandosi d'accordo con il collega Buonajuto.

"Da sindaco di un comune molto piccolo, privo di strutture pubbliche, posso dire che abbiamo delle difficoltà. Come Comune non abbiamo potuto ospitare profughi, ma diverse nostre famiglie hanno ospitato delle persone e abbiamo dato una mano ai comuni limitrofi", ha testimoniato Marta Giovannini, prima cittadina di Verduno, sottolineando, come Licata, l'importanza della collaborazione fra enti locali.

"In un momento di difficoltà, quale quello che stiamo vivendo, nel nostro Comune ci siamo dati da fare; gli amministratori locali del mio territorio hanno agito con solerzia, solidarietà e disponibilità. Anche i parroci hanno offerto il loro sostegno. Strutture utilizzate in precedenza da monaci e suore sono state messe a disposizione. Infine, anche tutto il sistema produttivo si è attivato, per offrire servizi e accoglienza ai profughi che stiamo accogliendo. Ci siamo mossi con pragmatismo e posso dirmi soddisfatto", ha raccontato, ai microfoni della nostra radio, Davide Bendinelli, parlamentare Iv e sindaco di Garda.

Ospite d'eccezione, un medico, proveniente dall'Ucraina, Tatiana, che ha spiegato cosa le occorrerebbe per inserirsi nel nostro Paese: "Per poter fare il mio lavoro in Italia, ho bisogno di alcuni documenti. I miei titoli di studio vanno tradotti ed autenticati; inoltre, naturalmente, devo imparare l'italiano in modo da poter comunicare con i pazienti ed emettere certificati. Questo richiede tempo e impegno. Attualmente, sto studiando italiano e sto affiancando un collega radiologo italiano, approfondendo la terminologia medica italiana".

Una testimonianza che, come ha notato Maria Chiara Gadda, parlamentare Iv, mette in luce la necessità di sburocratizzare ed accelerare il riconoscimento dei titoli di studio, specie di tipo sanitario. "Non possiamo svilire la volontà di chi desidera imparare e condividere il suo sapere. Prendiamo un impegno, come Italia Viva, a sollecitare lo sblocco della burocrazia in tal senso". Maria Chiara Gadda ha, inoltre, annunciato il suo impegno nel portare avanti un nuovo disegno di legge, dedicato al servizio civile.

"Mi preme sottolineare la sinergia straordinaria tra comuni, terzo settore e istituzioni che hanno prontamente risposto alla richiesta di aiuto dei profughi ucraini. Ancora una volta la conferma che siamo un Paese unito e solidale", ha spiegato, nel suo intervento di chiusura, la Ministra Bonetti. "Abbiamo - ha proseguito la Ministra - da subito, su scala internazionale, preso posizione a tutela dei bambini e delle donne ucraine. Tra i primi abbiamo sottoscritto risoluzioni sul tema dell'infanzia e delle donne. Abbiamo, dunque, assicurato un pieno impegno a tutela dei minori e delle donne ucraine. Cosa stiamo facendo nel concreto? Stiamo attivando corridoi, per l'accoglienza dei profughi, rafforzando i percorsi di presa in carico di donne vittime di violenza, prestando soprattutto attenzione al rischio di tratta delle donne stesse e dei minori". "Snellire le procedure - ha specificato la Ministra Bonetti - non deve significare minore tutela o attenzione al rischio di tratta". Venendo alle proposte concrete, la Ministra ha citato la disponibilità di numerose associazioni, fra le quali gli scout, ad accogliere, sostenere ed integrare le donne e i minori provenienti dall'Ucraina, così come la scuola e il mondo dello sport si sono attivati. Insomma, ha concluso la Ministra, dinanzi a contesti emergenziali come quello che stiamo vivendo, "bisogna mettere da parte l'ideologia e fare politica; politica è dare risposte concrete alle persone".


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