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Italia Viva Corigliano Rossano, Giorgio Tricarico: "Necessari sgravi fiscali per i produttori agrumicoli"

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L'intervento a firma di Giorgio Tricarico, 1 dicembre 2020.

Nelle nostra città e nella Piana di Sibari questo è il periodo dell’anno in cui argomento principe è l’andamento della campagna agrumicola. Ognuno a vario titolo cerca di richiamare l’attenzione su problematiche complesse che meriterebbero soluzioni immediate. Lungi dalla polemica politica sull’argomento, dalla quale scegliamo di restare fuori, ma avendo raccolto le condivisibili lamentele dei produttori agrumicoli sentiamo di fare delle riflessioni che possano essere alla base di rivendicazioni chiare che ognuno, per le proprie responsabilità, potrà valutare ed eventualmente far valere ai tavoli decisionali.

Il comparto agrumicolo sta vivendo ormai da anni una crisi molto pesante che ha limitato sempre di più la capacità di impresa degli agricoltori. E quella di quest’anno si configura come la campagna agrumicola più difficile finora registrata.

Tra le cause di questa emergenza si evidenziano:

– Il Clima, in quanto il susseguirsi di eventi atmosferici avversi come la siccità perdurante dal mese di giugno e le alte temperature che continuano a protrarsi in tutto il periodo autunnale hanno comportato ritardi nella maturazione e non hanno permesso l’accrescimento e la colorazione dei frutti che, allo stato, risultano di piccola pezzatura e poco colorati con conseguente difficoltà di collocazione sul mercato.

– La Manodopera, in quanto la pandemia in corso e le limitazioni negli spostamenti hanno impedito alle aziende di disporre della manodopera specializzata proveniente negli anni precedenti dai paesi dell’Est, tanto durante il ciclo produttivo quanto e soprattutto nella fase di raccolta. Una carenza cui non è stato possibile sopperire a pieno con manodopera locale, anch’essa specializzata, ma indisponibile per incompatibilità con la percezione del reddito di cittadinanza. Un paradosso che non va sottaciuto e sul quale sarebbe il caso di soffermarsi, anche se sembra che ormai a volerlo fare sia solo Italia Viva.

– Il Mercato, giacché la crisi economica generata dalla pandemia, le misure restrittive imposte dal Governo, le chiusure durante i fine settimana , in gran parte del Paese, dei centri commerciali e la sospensione dei mercati rionali hanno provocato una forte contrazione della domanda da parte delle famiglie che, tra l’altro, preferiscono acquistare agrumi provenienti da altri paesi europei come la Spagna ed extraeuropei come il Sud Africa che vengono posti sugli scaffali a prezzi più bassi.

La concomitanza di queste criticità provoca il comprensibile indebolimento della rete dei produttori agrumicoli che, giustamente, avrebbero diritto a misure di sostegno e ristoro immediato più che contributi rinviabili a tempi futuri. Serve, cioè, un aiuto sostanziale al reddito per coprire i costi di produzione attualmente stimati in circa 25 centesimi di euro per chilogrammo. Ben consapevoli che sui tavoli ministeriali è già in corso un lavoro prezioso che le categorie e rappresentanze parlamentari stanno portando avanti per individuare soluzioni organiche per l’intera filiera agrumicola ci sembra opportuno e auspicabile focalizzare l’attenzione sulla categoria dei produttori agrumicoli che sono in prima linea nell’impegno a garantire qualità del prodotto e trasparenza e legalità del lavoro. Ed è proprio per questo che riteniamo debba trovare accoglimento la proposta di introdurre per i produttori agrumicoli lo sgravio contributivo che, incidendo circa 12 centesimi di euro per chilogrammo di prodotto, concorrerebbe a dare respiro immediato agli stessi, oltre che premiare quanti di loro agiscono nel rispetto delle leggi di contrasto all’ignobile fenomeno del caporalato, battaglia tanto cara alla Ministra Bellanova.