La notizia su "il Sole 24 Ore", 13 maggio 2022.
È partito ieri il countdown per attuare il Family Act, la riforma che più di altre punta a sostenere le famiglie italiane e la natalità nel nostro Paese. Inizia così, con l'entrata in vigore ufficiale della legge 32/2022 approvata lo scorso 6 aprile in via definitiva al Senato, il percorso per definirne nel dettaglio i contenuti, tramite l'approvazione dei decreti attuativi.
Cinque gli ambiti di intervento previsti dalla legge delega, promossa dalla ministra per la Famiglia e le Pari opportunità, Elena Bonetti: misure di sostegno all'educazione dei figli (entro 12 mesi); estensione e riordino dei congedi parentali, di paternità e di maternità (24 mesi); incentivi al lavoro femminile e alla conciliazione lavoro-vita (24 mesi); misure per favorire l`autonomia finanziaria dei giovani (24 mesi); sostegno delle responsabilità familiari (12 mesi).
Sul piano attuativo, dunque, ci sarà molto da fare e, in parallelo, bisognerà assicurarsi le coperture finanziarie. «È un percorso lungo ma è un percorso che inizia ed era il tempo di farlo», ha detto la ministra Bonetti a 24Mattino su Radio 24.
Durante la trasmissione ha ricordato che uno degli assi portanti del Family Act, l'Assegno Unico Universale, è già realtà per tre quarti delle famiglie con figli, in base agli ultimi dati Inps (4.497.281 domande a fine aprile, su circa 7 milioni di nuclei potenzialmente beneficiari). «Considerando che è uno strumento nuovo e che c'è tempo fino a fine giugno per richiederlo, ottenendo gli arretrati dal mese di marzo, pensiamo che presto potremo coprire pressoché integralmente la platea dei beneficiari. È evidente che poi è una scelta della famiglia presentare o meno l'Isee», ha aggiunto Bonetti. Il nuovo contributo ha preso il posto delle detrazioni fiscali per i figli under 21, degli assegni al nucleo familiare per i minori e degli altri bonus per la genitorialità. Ha ridisegnato così in poco tempo in modo integrale il sistema di aiuti peri figli, tanto che alcuni aspetti verosimilmente saranno ancora oggetto di chiarimenti nei prossimi mesi. «Per la messa a sistema di uno strumento, onestamente rivoluzionario per il welfare familiare nel nostro Paese, ci aspettavamo un periodo di assestamento», aggiunge Bonetti.
Inoltre, il bonus nido è stato confermato a regime per i prossimi anni, così come alcune detrazioni fiscali per le spese sostenute per i figli a carico. Sul fronte dei congedi parentali, la riforma si intreccia con l'attuazione delle direttive europee: l'obiettivo è estendere ulteriormente i dieci giorni attualmente obbligatori per i neo-papà nell'ottica di una maggiore parità di genere, innalzando a 14 anni l'età dei figli per il congedo parentale. Sul tavolo anche benefici fiscali per i piani di welfare aziendale. C'è poi un punto chiave: il 23,1% dei giovani tra i 15 e i 29 anni oggi in Italia non studia né lavora e vive a casa con i genitori. E la loro autonomia finanziaria, così come la possibilità economica per le giovani coppie di trovare casa, è la premessa per invertire la rotta demografica. Il Pnrr, infine, stanzia ingenti risorse per promuovere l'occupazione e l'imprenditoria femminile, così come per la costruzione di nuovi asili nido.