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Il Discorso sul Lavoro di Renzi a Pontedera: "La povertà si combatte con il lavoro non con i sussidi"

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L'intervento tenuto il 19 settembre 2022, negli spazi del Museo Piaggio. La notizia su "il Tirreno", "la Nazione" e altri quotidiani.

"Questo discorso è rivolto alle piccole e medie imprese, che generano valoresul nostro territorio": così esordisce Renzi, negli spazi del Museo Piaggio di Pontedera. Obiettivo: puntare i riflettori sui contenuti: "Vogliamo riempire questa campagna elettorale di contenuti. Sul lavoro, partiamo dall'articolo 1 della nostra Costituzione: 'l'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro'. Ma è ancora così?".

"Una certa cultura, diffusa dal M5s, fa credere che in un futuro non lontano si possa vivere retribuiti, pur senza lavorare", spiega Renzi.

"Non ha senso raccontare che si può vivere di reddito di cittadinanza. Vuol dire  - prosegue Renzi - disintegrare il merito e la possibilità, per i giovani, di realizzare le loro aspirazioni. Il lavoro deve essere, invece, aiutato: alzando i salari, proponendo, come facciamo noi, la detassazione. Il modello è quello degli 80 euro".

"Con l'inflazione all'8% - sottolinea Renzi - le persone non ce la fanno più ad arrivare a fine mese. Ma per creare ricchezza, bisogna che ci sia chi fa impresa. C'è una cultura, diffusa da M5S e Pd, che cerca di abbattere l'idea stessa del fare imprenditoria, proponendo lacci e lacciuoli burocratici. Noi pensiamo che chi fa impresa crede nel futuro del Paese. Ecco perchè vogliamo aiutare chi vuol proporre qualcosa di nuovo, vogliamo aiutare i giovani che vogliono fare startup. Sogno un Paese in cui, soprattutto per i giovani, non ci si domandi se sono necessari permessi burocratici, ma ci si domandi se quell'idea può contribuire al futuro del Paese, creando posti di lavoro".

"La settimana scorsa - ha ricordato Renzi - Conte mi ha minacciato, mi ha chiesto di andare a Palermo senza scorta per parlare di reddito di cittadinanza. Il suo è stato un atteggiamento irresponsabile. Così come è stato irresponsabile parlare di 'guerra civile' nei confronti di chi potrebbe abolire il reddito di cittadinanza. Se volete votare per chi asserisce che si possa uscire dalla povertà con il reddito di cittadinanza, bene, votatelo. Ma noi sognamo un mondo diverso, in cui le ambizioni siano più alte di un sussidio. Noi vogliamo dire ai ragazzi che il lavoro è quanto di più bello ci sia: non è qualcosa da temere, non deve essere un problema".

"Sicuramente  - prosegue Renzi - c'è chi specula sui lavoratori, con bassi salari. E questo è un fenomeno che va contrastato. Ma quando vediamo decine di attività commerciali che cercano personale senza riuscire a trovarlo, io credo che stiamo perdendo la scommessa verso il futuro".

"Che amarezza - aggiunge Renzi - vedere il Pd che rifiuta di intestarsi le battaglie fatte in passato per il lavoro. Il Jobs Act ha creato un milione e 200mila posti di lavoro, e oggi viene vituperato". "Giuseppe Conte, invece, ha un record negativo relativamente ai posti di lavoro", sottolinea Renzi, che aggiunge: "noi abbiamo fatto degli interventi per aumentare i salari, come gli 80 euro, e a favore del ceto medio, abolendo l'Imu. Mentre il reddito di cittadinanza ha fallito, è uno scandalo".

"Chiariamo - prosegue Renzi - la questione del contrasto alla povertà. Non è vero che con il reddito di cittadinanza si sia abolita la povertà: per uscire dalla povertà, occorrono scuole, case popolari, una sanità efficiente, un sussidio che aiuti a trovare lavoro, attraverso l'opera del terzo settore e degli enti locali. A questo proposito, ricordiamo che siamo l'unica forza politica che vuol utilizzare il MES sulla sanità, proprio perchè vogliamo che chi è povero possa accedere più facilmente ai servizi sanitari". 

"Sulla povertà - dice Renzi - si sappia che noi abbiamo realizzato Industria 4.0, il Jobs Act. Questo serve per creare lavoro e attrarre investimenti". "Guardando i numeri - dice Renzi - nel passaggio di consegne fra Enrico Letta e me, c'è tutto ciò che noi sappiamo del bilancio dello Stato. C'erano 20 milioni di euro stanziati nella legge di bilancio. Quando io stesso ho passato le consegne a Paolo Gentiloni, nel bilancio dello Stato sulla lotta alla povertà c'erano 2 miliardi e 700milioni di euro. Noi sulla povertà non prendiamo lezioni da nessuno".

"Accanto a questo, c'è da fare ancora tanto sulla povertà educativa, su quella sanitaria. Ma dobbiamo dire con forza che chi va in piazza a dire che si sconfigge la povertà con un assegno di 400 euro fa voto di scambio, educa a vivere tramite sussidi. Bisogna uscire dai ricatti morali che arrivano da M5S, Pd e anche da Salvini, nelle regioni del Sud Italia: il reddito di cittadinanza non rende liberi", ribadisce Renzi.

"Un partito riformista spera che i poveri sorridano, non che i ricchi piangano. Non vogliamo esercitare invidia verso chi ce l'ha fatta. Bisogna tassare i profitti, certo, ma detassare ciò che viene redistribuito ai lavoratori", prosegue Renzi. Un passaggio viene poi dedicato al modello sindacale: "in Germania funziona l'avere nei board persone elette direttamente dai lavoratori. A tutti coloro che credono in un diverso e possibile modello sindacale, io oggi dico: confrontiamoci, perché soltando creando lavoro si può creare benessere".

"C'è una cosa che va detta - aggiunge Renzi, a proposito riduzione di emissioni, entro la riflessione sul rapporto fra impresa e ambiente - ovvero che va detto sì alle opere. Non servono slogan fumosi. Servono energie a basso costo e a basso impatto".

A proposito di cura del territorio, Renzi ricorda l'azione di Italia Sicura: "A Firenze, e più in generale in tutto il Valdarno, aver messo in sicurezza le casse di espansione, ci assicura che non potrebbe accadere di nuovo una tragedia come l'alluvione di Firenze. A Genova, i fondi stanziati per la sicurezza del territorio non sono stati del tutto utilizzati. Una parte era destinata alla messa in sicurezza del torrente Misa. Noi chiedemmo di accelerare su quel progetto, perchè c'erano i fondi. Ma l'unità di missione, durante il governo Conte, venne chiusa. Capite, dunque, che gli ambientalisti della domenica non hanno il coraggio di parlare con noi di cura del territorio". 

"Termino - si avvia alla conclusione Renzi - leggendo una frase di Charles Peguy, che diceva '“Un tempo gli operai non erano servi. Lavoravano. Coltivavano un onore, assoluto, come si addice a un onore. La gamba di una sedia doveva essere ben fatta. Era naturale, era inteso. Era un primato. Non occorreva che fosse ben fatta per il salario, o in modo proporzionale al salario. Non doveva essere ben fatta per il padrone, né per gli intenditori, né per i clienti del padrone. Doveva essere ben fatta di per sé, in sé, nella sua stessa natura. Una tradizione venuta, risalita dal profondo della razza, una storia, un assoluto, un onore esigevano che quella gamba di sedia fosse ben fatta. E ogni parte della sedia fosse ben fatta. E ogni parte della sedia che non si vedeva era lavorata con la medesima perfezione delle parti che si vedevano. Secondo lo stesso principio delle cattedrali'. Il lavoro, dunque, doveva essere ben fatto in sé".

"Nelle scuole bisogna educare a fare bene il proprio lavoro. Poi viene il tema di come aumentare lo stipendio, in modo che sia adeguato al proprio lavoro. Ma, come Charles Peguy, noi pensiamo che il lavoro non è nemico. Pensiamo che il lavoro sia l'anima della comunità. E lo dico qui, circondato da opere belle e conosciute in tutto il mondo, simbolo di mobilità sostenibile: le nostre Vespe. Lo dico qui, da Pontedera: se volete votare un partito che pensa che il mondo del lavoro debba cambiare, ma scommettendo su lavoro e talento e merito, non su assistenzialismo e sussidi, votate per noi", conclude Renzi.

Chi lo desidera può rivedere l'intero intervento a questo indirizzo o qui di seguito.