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Fortis: "Dietro la stagnazione del Pil italiano la manifattura del territorio resta viva"

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L'intervento del professor Fortis su "il Sole 24 Ore"

Come spiega oggi, dalle pagine de "il Sole 24 Ore", il professor Marco Fortis, i dati Istat sul PIL italiano nel quarto trimestre fanno ripiombare l'Italia in stagnazione.

I dati ci dicono, spiega Fortis, che "il rallentamento congiunturale dello 0,3% dell'ultimo trimestre dello scorso anno rispetto al trimestre precedente interrompe bruscamente una sequenza di moderati incrementi congiunturali che durava da quattro trimestri, dopo la breve recessione del secondo e terzo trimestre 2018".

Non solo: "la crescita zero tendenziale del quarto trimestre 2019 rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente ci dice a sua volta inequivocabilmente che la macchina Italia in questo momento è ferma".

Ma quali sono le cause di ciò? Fortis spiega che "le cause di questa stagnazione in cui si è arenata l'economia del nostro Paese risiedono sia nell'interruzione delle politiche pro crescita avvenuta nel 2018 come scelta (sbagliata) di discontinuità tra il governo giallo-verde e i precedenti governi a guida PD (in particolare lo stop temporaneo agli incentivi per gli investimenti tecnici), sia nel clima di sfiducia e nelle tensioni sullo spread dell'estate 2018 che hanno interrotto il "momento magico" della ripresa italiana, sia, infine, negli elementi di incertezza dell'economia internazionale che hanno ulteriormente ingarbugliato lo scenario (tensioni commerciali, dazi, crisi dell'auto e dell'export tedesco, Brexit)".

Come sottolinea il professore, "l'anno 2019 nel suo complesso ha fatto registrare un modesto aumento del nostro PIL dello 0,2% (sia a dati grezzi che a parità di calendario) rispetto al 2018. E il 2020 eredita una crescita acquisita negativa dello 0,2% che purtroppo ci fa già partire con un handicap per il nuovo anno, il quale, verosimilmente, sarà afflitto da una dinamica ancora molto moderata".

Nonostante questi indicatori non positivi, Fortis ci spiega che "l'economia italiana continua a dare segnali di vivacità nell'industria, nel commercio e nel turismo non solo a livello nazionale ma anche territoriale, come dimostrano i recenti dati Istat di contabilità economica regionale aggiornati al 2018. La debole domanda interna ed internazionale purtroppo sta frenando le attività delle imprese che tuttavia mostrano di essersi rafforzate in modo importante nella fase di ripresa 2014-prima metà del 2018, di essere diventate più innovative.e competitive, nonché di essere anche finanziariamente capaci di sostenere un momento di stagnazione come quello attuale, senza perdere la fiducia nel futuro e spesso continuando ad investire in nuovi impianti e nuove tecnologie".

Fortis ci ricorda, inoltre, che - come  già documentato recentemente sullo stesso quotidiano - nel triennio 2015 - 2017 l'Italia ha conosciuto un ottimo momento di crescita economica che, al netto del settore pubblico, ci ha visti superare la Germania e la Francia per la prima volta da quando è cominciata la circolazione monetaria dell'euro.

"II nostro PIL "privato", trascinato da una notevole performance dell'industria manifatturiera - ci spiega il professore - è aumentato per tre anni di fila di più di quelli tedesco e francese. Nel triennio 2015-2017 vi è stato il più forte aumento degli investimenti in macchinari e mezzi di trasporto mai avvenuto in Italia, +6,3% medio annuo, da quando c'è la moneta unica. Non deve perciò meravigliare se la produttività del lavoro della nostra manifattura ha conosciuto un incremento considerevole. Infatti, la crescita complessiva del valore aggiunto per occupato della manifattura italiana a prezzi costanti è aumentata nel triennio 2015-17 del 9,2% rispetto al 2014, ponendoci davanti a tutti gli altri maggiori Paesi OCSE, cosa mai avvenuta nei vent'anni precedenti. Gli incrementi delle altre economie, per un confronto, sono stati i seguenti: Giappone +7,1%, Germania +6,8%, Francia +5,9%, Corea del Sud +5,3%, Spagna +2,7%, Regno Unito +0,2%, Stati Uniti -0,3%".

Fortis, inoltre, ci mostra i dati di Regioni come l'Emilia Romagna, il Veneto e la Lombardia, spiegando che "hanno tenuto testa alla Germania per crescita del PIL e dell'industria fino a tutto il 2018, prima che l'economia tedesca si bloccasse. In particolare, Emilia Romagna e Veneto nel biennio 2017-18 hanno fatto molto meglio della Germania. Ed oggi, pur nella stagnazione in cui ci troviamo, le nostre tre "locomotive" del Nord Italia stanno probabilmente continuando a comportarsi meglio della locomotiva d'Europa che è ferma sui binari".

Ma non solo: Fortis ci dice che "anche Piemonte, Toscana e Marche, secondo gli ultimi dati Istat regionali, hanno avuto un brillante biennio 2017-18".

Dunque, conclude Fortis, "la crisi attuale del nostro PIL deve preoccupare ma non deve demoralizzare troppo. Mentre le due forti crisi precedenti, quella del 2009 e quella del 2011-13, avevano visto un'Italia quasi allo sbando, letteralmente in ginocchio, l'Italia attuale, dopo la cura di riforme e di investimenti del triennio 201517, è più solida e pronta a ripartire".