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Fisco, Ungaro: "Taglio cuneo costa 3 mld, soldi più utili su altri fronti"

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L'intervento del parlamentare di Italia Viva.

Italia viva invita governo e maggioranza a riflettere sulla spesa di tre miliardi, che serviranno a finanziare la riduzione del cuneo fiscale. Il voto favorevole di Iv, ha precisato in aula alla Camera Massimo Ungaro, non è in discussione ma l'impiego di quei soldi, ha notato, potrebbero essere più utili su altri fronti. "Questo provvedimento - ha osservato il deputato di Iv - porterà, a partire da luglio 20, euro in più nelle tasche dei lavoratori italiani, non è una cifra irrisoria e va nella giusta direzione.

"Ma oggi, alla luce della crisi del Coronavirus, credo sia importante investire strategicamente le poche risorse di cui disponiamo. Per tutelare l'economia e i lavoratori, dobbiamo difendere la nostra base imponibile per evitare una riduzione permanente della nostra capacità produttiva. Dobbiamo garantire che i lavoratori continuino a ricevere lo stipendio, che le imprese abbiano la liquidità sufficiente per pagare lavoratori e fornitori, che le famiglie abbiano i mezzi per fare fronte alle loro spese", spiega Ungaro.

"Se prima dell'inizio della crisi noi di Italia Viva avevamo suggerito di attendere per organizzare un taglio del cuneo fiscale più consistente, oggi - ha continuato Ungaro - diventa lecito pensare che queste risorse potrebbero essere più utili su altri fronti e per altre categorie più esposte, penso ai lavoratori autonomi, alle partite Iva o professionisti privati che stanno andando incontro a una drastica riduzione del reddito, se ancora ne hanno uno".

"I dipendenti pubblici - ha detto ancora Ungaro - sono una categoria protetta, perché non rischiano di perdere l'impiego come invece molti nel settore privato. In questa fase dobbiamo aiutare prima chi ne ha più bisogno. Le misure di questo decreto scattano il primo luglio. Invito quindi le forze di maggioranza e il governo a riflettere, tenendosi aperta la possibilità di tornare sui propri passi e riallocare le risorse del decreto su altri fronti".

"Tre miliardi sembrano pochi ma potrebbero essere molto utili per fronteggiare la sete di liquidità e investirli per fronteggiare l'emergenza. È un invito alla riflessione anche se il nostro voto favorevole al provvedimento non è assolutamente in discussione", ha concluso Ungaro.