L'intervento su "il Sole 24 Ore", 6 maggio 2022.
A un passo dal baratro la riforma fiscale recupera e dopo un nuovo giro di vertici ritrova la strada dell'accordo nella maggioranza. Il cambio di rotta arriva con l'ennesima riscrittura dell'articolo 6 sul Catasto, che perde l'attribuzione esplicita di un valore patrimoniale agli immobili, e contempla una revisione dell'articolo 2 sul sistema «duale» per salvaguardare gli attuali regimi cedolari su affitti e titoli di Stato.
Nel merito, per quel che riguarda il catasto, la versione uscita dagli incontri di ieri, e ancora al centro di limature prima del ritorno a Montecitorio, perde come si diceva il riferimento al «valore patrimoniale», ma mantiene l'indicazione di una «rendita ulteriore suscettibile di periodico aggiornamento», da affiancare a quella classica. Questa rendita sarà determinata in base al criteri del Dpr 138/1998, quello che già consente ai Comuni di aggiornare i parametri catastali alle mutate condizioni degli immobili. Questa rendita-bis non cambierà la base imponibile, come del resto già previsto in partenza. E potrà essere calcolata tenendo conto dell'articolazione del territorio comunale, della rideteminazione delle destinazioni d'uso catastali, distinte in ordinarie e speciali, e dell'adozione di «unità di consistenza». Palazzo Chigi poi non rinuncia a tenere aperta una finestra sui valori Omi, che indicano i prezzi di mercato divisi per zone: nel testo iniziale sarebbero stati il riferimento per rivedere i valori patrimoniali, ora rimangono come dato di consultazione nell'accesso alla banca dati catastale. La base imponibile dell'Imu rimane quella attuale, come previsto fin dal primo testo del 5 ottobre, la «rendita ulteriore» sarà il frutto di quella che Palazzo Chigi chiama «operazione trasparenza» e sarà soggetta ad aggiornamenti periodici. Cade la cosiddetta terza colonna, cioè il valore patrimoniale previsto fin qui dal testo. Sul punto, la lunga battaglia fra Palazzo Chigi e il centrodestra ha un po' oscurato un dato di realtà: e cioè che già oggi gli immobili sono già tassati sulla base del «valore catastale», rappresentato dalla rendita attualizzata e moltiplicata per il coefficiente (160 per le case). Più dense le novità di cui ieri si è discusso meno. E che nel testo ri-rivisto prospettano una cassetta degli attrezzi rinforzata per agenzia delle Entrate e Comuni per riclassare gli immobili abusivi, non censiti o mal registrati, e i terreni edificabili registrati come agricoli.
In commissione Finanze il presidente Luigi Marattin, relatore della delega, spiega di accogliere «con favore che su un tema così controverso siamo riusciti a trovare una formulazione grammaticale che accontenti alcuni partiti. Tuttavia dal mio punto di vista nessun accordo è tale se non registra l'ok di tutta la maggioranza». Per ripartire davvero servirà una nuova riunione in cui potrebbero emergere altri correttivi a vari passaggi, da portare poi al voto.