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Faraone: "Il governo si svegli su tasse e cantieri. I riformisti? Valgono il 20%"

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Intervista di Marco Iasevoli, "Avvenire", 1 febbraio 2020.

Tra i primi a seguire Renzi nell'avventura di Italia Viva, il palermitano Davide Faraone, capogruppo al Senato, è sicuro che l'Assemblea nazionale che inizia oggi a Cinecittà sarà la rampa di lancio del nuovo campo riformista: «Ormai siamo una certezza e c'è uno spazio politico enorme. Possiamo andare oltre il 20% perché siamo liberi dalle due ideologie opposte ma sorelle: populismo e sovranismo» .

I sondaggi non sorridono...
E invece no, incoraggiano eccome. Noi abbiamo una strategia che è quella del buon governo. Più che alle percentuali del nostro giovane partito a noi interessano quelle del Pil che fa meno 0,3%. La situazione è sotto gli occhi di tutti: il Paese non cresce ed è chiaro che le vicende esterne, come il virus cinese o le politiche dei dazi, non migliorano la situazione. Ecco perché adesso più che mai è necessario cambiare marcia con uno choc a partire dallo sblocco dei cantieri per 120 miliardi e dal taglio delle tasse. Italia Viva rivendica la propria azione: impariamo la lezione dall'Emilia dove Bonaccini, che si è battuto con noi per togliere le microtasse dalla manovra, è stato premiato alle urne. Adesso bisogna svegliarsi.

Chi sta tra i riformisti?
Calenda, +Europa sicuramente, e al di là delle sigle tutto un mondo che preferisce il riformismo al populismo grillino che sta schiacciando anche il Pd. E poi quel mondo moderato che non si rivede nelle citofonate di Salvini o nella propaganda lepenista della Meloni. Bisogna poi investire sull'ambientalismo di governo: i Verdi in Europa governano, non si limitano a dire no a tutto.

Ambite a essere indipendenti da centrosinistra e centrodestra?
Noi intendiamo dettare l'agenda, punto. Aggregare attorno alle nostre idee. Certa destra e certa sinistra si sovrappongono nel conservatorismo, nella paura del futuro. Noi siamo altra cosa.

Sulla prescrizione Iv alza la posta?
La prescrizione va reintrodotta, non si può perdere più tempo, il Milleproroghe è il provvedimento giusto. Il miglior modo per abolire la prescrizione è accelerare i processi. Se lo Stato non è in grado di garantire un processo veloce, non possono pagare i cittadini.

Nelle Regioni in cui siete distanti da Pd e M5s, conviene ricucire?
Non è scritto da nessuna parte che nelle Regioni devono stare insieme le forze politiche che sostengono il governo. Le coalizioni si costruiscono sulla base dei progetti e delle idee comuni, non per mettere bandierine nei Consigli regionali. Laddove ci sia una convergenza di valori improntati al riformismo noi ci siamo, come in Toscana dove sosteniamo convintamente Giani. Ma se la proposta è Emiliano in Puglia, a cui non ci accomuna nulla, dalla Tap all'Ilva, allora no: candidiamo un riformista.

Il governo dura? O spunterà un «patto costituente» con la Lega?
La Lega di Giorgetti o quella di Salvini? Quella che propone di scrivere le regole insieme o quella che non riesce a tenere unita l'Italia nemmeno di fronte ad una emergenza sanitaria come il coronavirus? Ci sono evidenti differenze. Io dico che questa legislatura durerà fino al 2023 perché ci sono da fare molte cose, tra cui eleggere il prossimo presidente della Repubblica. Saremmo ben felici se l'interesse del Paese prevalesse sulla propaganda. Purtroppo credo che Salvini sappia solo fare campagna elettorale, è incapace di qualsiasi gesto di generosità verso l'Italia.