Intervista di Ettore Maria Colombo, "QN", 20 luglio 2020.
I contribuenti autonomi italiani devono pagare 8,4 miliardi di imposte, a partire da oggi. È giusto così?
«No, si tratta di una vera follia - tuona Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva al Senato -, In due settimane gli italiani dovranno affrontare 246 scadenze fiscali a carico degli autonomi e 115 per commercianti, artigiani e piccoli imprenditori. Per Italia Viva, non spostare queste scadenze, dopo due mesi di lockdown è incredibile. Quando si è trattato di decretare lo stato di emergenza è bastato un Consiglio dei ministri. Non agire adesso a loro favore, significa mettere in seria difficoltà chi vuole tornare a lavorare e non a essere sussidiato dallo Stato".
Forza Italia propone la 'disobbedienza fiscale'. Esagera?
«Nell'approvazione del dl Rilancio è stata bocciata la proposta di Italia Viva di un rinvio del pagamento delle tasse almeno al 30 novembre 2020. Continueremo a dare battaglia. Speriamo intervenga il Consiglio dei Ministri, altrimenti agiremo su due fronti continuando a chiedere la proroga in due provvedimenti distinti: il dl Semplificazione e il dl successivo a quello Rilancio. Non è il momento dei populismi ma della politica. Invece di incitare ad atti di disobbedienza vogliamo correggere la linea del governo».
Lei chiede al ministro dell'Economia Roberto Gualtieri un «rinvio dei pagamenti». Come?
«Non spostare le scadenze fiscali è un grave errore da parte del governo. Serve più tempo per pagare le tasse ed evitare che coincidano in un mese soltanto tutte queste scadenze. Lo chiedono le categorie produttive del Paese: è prioritario ascoltare chi produce e lavora. Altrimenti, conteremo i disoccupati e i punti di Pil persi dopo |a tragedia del virus. Faccio notare che, senza una proroga, si rischia di innescare la spirale dell'usura per tutte le aziende a corto di liquidità».
Italia Viva è vitale, in maggioranza. Che cosa farete, specie in Senato?
«Italia Viva ha salvato il governo almeno quattro volte nell'ultimo mese: il nostro ruolo di ago della bilancia è evidente. Ma adesso è il momento di agire per il bene degli italiani: torniamo subito alla carica con le nostre proposte".
Pd e M5s diffidano di certe categorie produttive che giudicano "furbetti"'?
«Tra grillini e dem troppo spesso è in atto una congiuntura populista spiacevole. Nessuno dice che bisogna evadere, ma ora la priorità è non spremere attività che sono state ferme senza fatturare per tre mesi, Chi non lo capisce è un matto».
Che cosa ci deve essere dentro la nuova manovra economica?
«Sempre meno assistenza e più misure per il rilancio. La decontribuzione del lavoro, il sostegno agli investimenti aziendali, la proroga delle scadenze fiscali, le risorse per le famiglie, gli autonomi e per quei lavori che non ripartono».
I soldi del Mes sono pronti subito...
«Il balletto sul Mes è tanto insopportabile quanto ipocrita. I miei colleghi di maggioranza sanno benissimo che non possiamo fare a meno di quei 37 miliardi da investire nella sanità. Chiunque si oppone per prendere punti nei sondaggi dovrebbe dirci dove trovare i soldi che mancano: forse da una patrimoniale? L'abbiamo detto a Speranza in Parlamento e lo ribadiamo: nessun derby tra emergenze, sanitaria ed economica, ma la seconda oggi è prioritaria».