Italia Viva

Ettore Rosato: «Noi non andiamo con il Pd ma con i governatori con cui siamo in sintonia»

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Intervista ad Ettore Rosato su il Mattino del 13/06/2020

«Noi non andiamo con il Pd ma con i governatori con cui siamo in sintonia», dice Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva, che oggi a Napoli presenta ufficialmente l`appoggio del suo partito al presidente De Luca.

Onorevole, alla fine, voi renziani decidete di appoggiare il presidente uscente. Cosa vi ha convinti?
«Abbiamo cominciato qualche mese fa, in maniera silenziosa, a dialogare per una verifica del percorso da fare. Ed è stata fruttuosa. Una decisione, la nostra, nient`affatto scontata. Devo dire che De Luca, con cui ci siamo confrontati nel merito delle questioni campane, si dimostra per quello che è. Ovvero un uomo che è, prima di tutto innamorato della sua terra, ma soprattutto abbiamo trovato molta condivisione sugli obiettivi di rilancio e di crescita».

Per le Regionali Iv non ha un unico risiko: andate con il Pd solo in Campania, Marche e Toscana. Nelle altre regioni al voto andate da soli.
«Noi non andiamo con il Pd ma solo con i governatori con cui siamo politicamente in sintonia. Mai parlato con il Pd di De Luca che invece condivide una serie di temi a noi cari: a cominciare dallo sblocco dei cantieri e la semplificazione della vita amministrativa. Ed ha una visione sui temi della giustizia su cui ci incrociamo. Ma tutto questo, lo ribadisco, è un percorso che abbiamo cominciato a fare prima del Covid quando il risultato era molto meno scontato di oggi».

Eppure dopo un lungo flirt politico sembrava che i rapporti tra De Luca e Renzi si erano recisi.
«C`è stato un periodo di freddezza, è vero. Perché la nostra scelta è stata altra rispetto al Pd ma mi sembra chiaro che noi rivendichiamo quella rotta come unica giusta. Del resto oggi dialoghiamo con chi è stato sindaco della sua città senza aver mai presentato la lista del Pd».

Nelle altre regioni, invece, niente da fare: andate da soli.
«La differenza la fa il progetto politico sulle regioni, chi lo costruisce e chi si candida ad assumere la figura apicale. Il nostro dialogo con il Pd si limita alla convivenza nel governo. A volte è facile, a volte lo è meno».

Oltre alle Regioni, ci sono i comuni. L`incidente di Ercolano è rientrato e ora il Pd appoggia Buonajuto. Ma Iv farà lo stesso con i nomi democrat in altre cittadine importanti? Pomigliano, ad esempio.
«Per noi ogni comune fa vita a sé e per ogni amministrazione ci misureremo con le scelte che i nostri dirigenti locali faranno. Certo quanto è successo ad Ercolano è imbarazzante, ma per fortuna, tutto è rientrato. Noi, in generale, non riconosciamo a nessuno il diritto di decidere per noi: lo faremo di volta in volta».

L`ex consigliera di Fi Beneduce si potrebbe candidare con voi e si parla di trattative con altri azzurri. Non rischiate, imbarcando di tutto, di perdere la vostra identità?
«Mi lasci dire che sono molto orgoglioso di Iv in Campania: è un bel gruppo che fa squadra e non era né scontato, né facile. Noi stiamo costruendo il partito e non ci sono transfughi in arrivo, perché approda da noi solo chi vuole costruire. Ma, attenzione, siamo aperti a chi con noi vuole confronti lunghi e non solo finalizzati ad un percorso elettorale».

Le regionali sono il primo banco di prova per Iv che non gode di proiezioni altissime.
«Sono tanti i commentatori che fanno a gara per descrivere il fallimento dell`operazione di Italia Viva ma sono convinto che rimarranno molto delusi».

Intanto lei anche se al governo è deluso per gli Stati generali lanciati da Conte.
«Il premier fa bene a mettere in campo idee e azioni per rilanciare il paese ma io rammento solo che ci sono milioni di italiani che aspettano ancora le misure che abbiamo già approvato. A cominciare dalla cassa integrazione, dai contributi per le imprese a quelli per i fitti alle famiglie. La nostra richiesta è che, accanto alla visione di lungo periodo ritenuta indispensabile, ci vuole una maggiore concretezza e celerità altrimenti l`Italia perderà la speranza di ripartire».