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Elezioni 2022, Paita: "Presi i voti a Forza Italia e al Partito democratico. Noi siamo i veri moderati"

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Intervista di Simone Gallotti, "il Secolo XIX", 26 settembre 2022.

A poche ore dalla chiusura dei seggi Raffaella Paita, la donna forte del Terzo Polo in Liguria, candidata al Senato, sceglie ovviamente la prudenza, in attesa dei numeri definitivi. Ma il risultato di Azione e Italia Viva è «decisamente positivo, se rimarranno queste percentuali. Anche per la Liguria. Sono molto curiosa di vedere quale sarà l'impatto sulla politica locale ».

Sorpresa dai vostri risultati?
«No, per nulla. La premessa è che stiamo commentando exit poli e come tali vanno presi».

Da leader ligure del Terzo Polo, se questi numeri saranno confermati, come valuta il risultato che vi colloca intorno al 7%?
«Assolutamente positivo. Siamo nati da poco e abbiamo ottenuto un ottimo risultato. Ora inizia la nostra storia politica».

Avete preso i voti a Forza Italia?
«Un elettore moderato non poteva che votare per noi. Forza Italia è andata al traino di Fratelli d'Italia e le ultime parole di Berlusconi sulla politica estera dubito abbiano avvantaggiato gli azzurri. Ma ci siamo dimostrati alternativi anche al Partito Democratico».

Perché?
«Perché l'alleanza con l`estrema sinistra che il Pd ha sempre scelto, ha certamente portato molti elettori di quel partito a votare per noi».

Anche i 5 Stelle sono alti a livello nazionale...
«Sì. Sono diventati un partito regionalizzato: la maggior parte dei consensi penso li abbiano ottenuti al Sud».

E in Liguria?
«È presto, ma se confermeremo le percentuali che adesso ci sono attribuite a livello nazionale, potremo dire di aver raggiunto anche qui un grande risultato».

Ci saranno ripercussioni anche sulla politica locale?
«È presto. Ma certo sono molto curiosa di vedere anche i risultati dei partiti che oggi governano la Regione. E soprattutto il movimento del presidente Toti. Sarà indicativo capire il peso di quel partito sul propno territorio...»

L'agenda Draghi che avete sbandierato in campagna elettorale come punto forte della vostra proposta, adesso che fine farà?
«Vigileremo che venga applicata. L'agenda Draghi è più viva che mai. Anche perché i numeri attuali indicano chiaramente una tendenza politica, ma la governabilità è tutta ancora da dimostrare».

Con il nuovo governo cosa cambierà per la Liguria?
«Parto proprio dall'agenda Draghi: non è possibile pensare di mettere in discussione ad esempio, il Pnrr. Le immagina cosa potrebbe voler dire e qualche sarebbe l'impatto per la nostra regione? Sarebbe un disastro. Ecco perché dobbiamo difendere quell'eredità politica».