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Coronavirus, Del Barba: "Non è una quarantena! Subito mascherine e test, lavori chi può"

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L'intervento del parlamentare di Italia Viva. 

In questi giorni sui social e non solo ha spopolato un bellissimo brano dello scrittore Alessandro Frezza, sebbene attribuito da tutti a Jung. Un brano molto bello, immediato nel far cogliere il senso della quarantena e lo stato d'animo migliore con cui affrontarla: “privatevi di ancor più cose, dice il capitano”.

Credo anche io che tutti debbano leggerlo per capire questi nostri tempi, per capire, ad esempio, la potenza del gesto del Papa a San Pietro, venerdì, sotto un cielo plumbeo, o il senso del breve discorso del Presidente della Repubblica subito dopo.

Molto bello anche per aprire gli occhi e scattare in piedi battendosi la mano sul capo e gridando: “Non è una quarantena!” “Capitano, la nave è in mezzo al mare, onde alte all'orizzonte, nessuno che ci porti del cibo, anche scadente, o che venga a visitare i nostri malati. Nessuna terra in vista, navighiamo soli in un mare ignoto”.

Nella nostra storia così risponderebbe il mozzo, dopo aver apprezzato la saggezza del capitano. Nella nostra storia come prima cosa, dopo l'isolamento, servono le mascherine per gli operatori sanitari e subito dopo servono dei test all'equipaggio, per capire chi va curato, chi è contagioso, chi ha già sviluppato gli anticorpi e può sostituire il cuoco in cucina.

Nella nostra storia il capitano, forte delle sue quarantene, dispone tutto questo, organizza turni di notte per svolgere in sicurezza il lavoro per cui non è più sufficiente il giorno. Nella nostra storia ci sono morti veri, a cui dobbiamo l'ultimo triste saluto e la promessa, che le nostre mani che non li hanno accarezzati durante il trapasso sono già al lavoro perchè il loro sacrificio non sia vano.