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Comunali, Bolzano: presentato il simbolo e la lista di Italia Viva

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La notizia su "l'Adige", 4 agosto 2020.

Italia Viva per le elezioni comunali di Bolzano decide di «localizzare» il simbolo, che diventa «Italia Viva con/mit Bolzano per/fur Caramaschi». Scritta bilingue come la lista.

Su dodici candidati, cinque sono di madrelingua tedesca. Ieri la presentazione alla Noisteria del Techpark, «perché Bolzano ha un potenziale enorme, oltre alla sua bellezza, può diventare una sorta di Silicon Valley», azzarda la capolista Stefania Gander, che riassume la filosofia di Italia Viva per le comunali mettendo sullo stesso piano «il piano di emergenza che il Comune deve organizzare, perché non sappiamo cosa accadrà nei prossimi mesi» e «la programmazione, che è altrettanto importante per fare crescere la città».

Renzo Caramaschi sintetizza: «Nel programma terremo insieme sviluppo economico e solidarietà. Serve un piano B, ma grazie al bilancio potremo aiutare le famiglie in difficoltà senza fare debiti».

Secondo Matteo Bonvicini, consigliere uscente della lista civica di Caramaschi e coordinatore di Italia Viva, la scelta del 20 e 21 settembre è semplice: «Siamo con grande convinzione a fianco del sindaco Caramaschi. Si tratta di decidere una cosa: pensiamo davvero che oggi, con quanto è successo e sta succedendo, l'unico problema siano gli stranieri e si debba parlare solo di questo? In quel caso si può anche votare Lega. Noi stiamo dalla parte delle aziende in difficoltà e dei lavoratori. Grazie al lavoro del sindaco, il Comune ha un bilancio con zero debiti, che può garantire misure straordinarie legate alla pandemia».

Al primo posto, secondo Stefania Gander, deve esserci l'economia: «Abbiamo di fronte la consiliatura più difficile degli ultimi decenni. Mai come ora le istituzioni devono stare vicine alle aziende e ai lavoratori». Poi c'è il sociale, «grazie a chi si è speso nella pandemia: anche in questo settore, basta reazioni emergenziali, bisogna programmare». Al terzo posto, la «green economy, e non c'è più tempo per rimandare».

Costruire una lista è difficile per tutti, non fa eccezione un movimento recente come Italia Viva. La lista ha 12 candidati, «tutti scelti con cura, con storie interessanti, a volte avvincenti», dice Stefania Gander. Tra i candidati, due nuclei familiari. C'è Abdelaziz Singer, arrivato dall'Egitto nel 1986, commerciante noto a Don Bosco, come titolare di un negozio e di un banco da ambulante. Candidata anche la moglie Moda Elzarka, anticipa Stefania Gander, «esempio di donna musulmana impegnata nel lavoro e perfettamente integrata» e poi il figlio Omar Singer, 19 anni, con tanta «voglia di impegnarmi in politica».

Due fratelli sono Maddalena e Salvatore Scarantino, di madrelingua tedesca. Aldo Delvai è un dirigente da poco a riposo, «in fondo sono anch'io un immigrato, arrivato dal Trentino nell'età dell'oro del lavoro, quando potevi scegliere ciò che ti piaceva». È ora impegnato nel sociale come consulente. Silvia Piaia è una imprenditrice e neo mamma: «Famiglie ed economia, di questo l'amministrazione deve occuparsi e ci metto la faccia». John Kankombe Luckdwa, originario della Repubblica democratica del Congo, in Italia da 30 anni, con master in Management politico, ha lavorato nel sociale, per poi passare alla Cgil, «dalla tutela dei più deboli alla difesa dei lavoratori». Leda Pupp è conosciuta nel mondo dei diritti delle donne, tra movimenti e Aied. Giulio Levoni è un impiegato. Nel pubblico Elio Cirimbelli (Ardi) con i sa-luti della ministra Elena Bonetti, attesa in città a fine mese.