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Commercialisti, l'emendamento al Dl Ristori di Conzatti e Comincini per la proroga dei termini degli studi in quarantena

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La notizia su "il Sole 24 Ore", 26 novembre 2020.

Sta generando molto sconcerto la risposta dell'agenzia delle Entrate inviata all'Istituto nazionale dei tributaristi (Int) secondo cui lo studio professionale chiuso per "pandemia" non può appellarsi alla causa di forza maggiore, e quindi non può giustificare un ritardo negli adempimenti fiscali e contributivi. Il presidente del consiglio nazionale dei commercialisti Massimo Miani, parla di una inaccettabile situazione di disparità di trattamento patita dai professionisti. «Una situazione che denunciamo da tempo - ricorda Miani -. Ora bisogna attivarsi tutti perché le proposte presentate in Parlamento per risolvere questo annoso problema vengano al più presto approvate».

A questo proposito il Consiglio nazionale lo scorso n novembre ha chiesto alla senatrice Donatella Conzatti e al senatore Eugenio Comincini di Italia Viva di promuovere un emendamento al Dl Ristori, attualmente in discussione presso le Commissioni riunite Finanze e Bilancio, che prevede la sospensione per 30 giorni dei termini per gli adempimenti tributari, previdenziali e assistenziali, e per tutti gli atti curati dal professionista professionista che scadono nei 30 giorni successivi all'inizio di una malattia conclamata da Covid-19 o di una quarantena fiduciaria o di un isolamento obbligatorio.

Attraverso l'informativa 148/2020 di ieri il presidente Miani chiede ai presidenti degli Ordini territoriali di rappresentare e sostenere tale proposta emendativa presso i senatori e i deputati locali per favorirne l'accoglimento. L'emendamento presentato da Conzatti e Comincini riguarda le professioni ordinistiche (iscritti alle Casse di previdenza ex Dlgs 509/94 e Dlgs 103/96), ma non si esclude che possa essere esteso ad altre professioni fiscali.

Si tratta, ammette la senatrice Conzatti, di un emendamento un po' complesso da attuare perché richiede una gestione caso per caso. Ci sono però allo studio soluzioni alternative, come, ad esempio, un rinvio generalizzato degli adempimenti forse al 15 dicembre.