Italia Viva

Colaninno: "Quando il contagio finirà dobbiamo riprenderci le nostre vite e il nostro lavoro!"

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Un contributo di Matteo Colaninno, deputato di Italia Viva

La salute prima di tutto; e così il sistema sanitario, i nostri medici, infermieri, operatori e volontari che stanno lavorando, ormai senza tregua, per vincere questa epidemia.

Stiamo tutti cambiando la nostra vita, le nostre abitudini, il ritmo dei nostri giorni.

La nostra Mantova, le nostre città oggi ci appaiono impaurite e diverse.

Ma non è per sempre: un dopo arriva.

E’ per questo che dobbiamo fare le scelte giuste: perché va gestita l’emergenza giorno dopo giorno; ma non possiamo rinunciare a pensare, già oggi, al domani.

Abbiamo chiuso e sospeso, con grande sacrificio di imprenditori e lavoratori, molte attività economiche.

Ma dobbiamo provare a non fermarci del tutto.

Per questo mi riconosco nelle attuali decisioni che provano a non spegnere il motore industriale.

Non si può essere superficiali: se le imprese chiudono, l’Italia rischia di sprofondare senza appello, tenendo conto di un quadro di finanza pubblica destinato a peggiorare.

Va evitato il rischio avvitamento che vedo come la seconda peste del Coronavirus.

In questi giorni mi sono confrontato con imprenditori e sindacalisti, con cittadini e lavoratori.

La chiusura totale dell’industria è chiaramente un’opzione: ma non possiamo nasconderci che comporta conseguenze gravissime.

Quando il contagio finirà dobbiamo riprenderci le nostre vite e il nostro lavoro!

Chiaramente il vincolo è la salute e la sicurezza dei lavoratori: se questo è possibile all’interno delle nostre fabbriche, ed è possibile, dobbiamo assolutamente provare, anche con ritmi modulati, a continuare a produrre.

La chiusura totale è l’ultima istanza: ma in questa fase così cinica tra crisi e globalizzazione dobbiamo cercare di proteggere il lavoro e la produzione.

Chiudere tutto significa perdere enormi quote di mercato e quindi mettere a rischio molti posti di lavoro, al di là della rete di protezione che il Governo sta offrendo alle aziende e ai lavoratori in difficoltà. Non significa rimandare fatturati e vendite: ma perderli insieme al lavoro.

Mettendo in campo tutta la sicurezza possibile per la salute di chi lavora, investendo e organizzando, dobbiamo provare ad andare avanti.

Lo dobbiamo fare perché, quando il virus sarà sconfitto, dobbiamo ritrovare il lavoro e le nostre vite.

La salute viene prima. Ma dobbiamo già adesso pensare anche al dopo.