La nota di Italia Viva - Zona Ceramiche, Reggio Emilia su "la Gazzetta di Reggio", 8 settembre 2020.
Il primo studio di fattibilità della Bretella Autostradale Campogalliano - Sassuolo risale al 1988 Da quell'anno è stato tutto un susseguirsi di progetti, bocciature, sospensioni, ricorsi, spese lievitate, impegni e scadenze mai onorate. Trent'anni di passaggi da una motivazione all'altra per "giustificare" i vari stop, e ci ritroviamo all'ennesimo rinvio comunicato qualche giorno fa dalla Ministra De Micheli.
Il rinvio sembra essere in riferimento a questioni burocratiche legate alla concessione ma, sinceramente, a noi sembra un fallimento. Un fallimento politico a livello nazionale come locale. Questo rinvio è strettamente collegato ad un progetto che riguarda direttamente la nostra provincia: la mancata realizzazione della tangenziale di Rubiera, fondamentale per decongestionare il traffico, e lo scempio dello scalo merci di Marzaglia, mai aperto Due opere che dovevano andare in parallelo con la bretella. Con quale credibilità, ancora una volta, si promette e si rinvia continuando a penalizzare un settore, quello della ceramica, per il quale la bretella rappresenta una infrastruttura fondamentale? Ricordiamo che il settore ceramico rappresenta una delle eccellenze del made in Italy ed esporta l'85% del prodotto.
Questo governo ha promesso investimenti coraggiosi, infrastrutture al servizio del Paese e delle attività produttive che creano reddito, occupazione, risorse, gettito fiscale, un new deal, e non riesce neppure a sbloccare un progetto fermo da oltre trent’anni, come peraltro la Cispadana, tanto per rimanere in regione. Forse si preferisce investire in reddito di cittadinanza e sussidi anziché in attività produttive, in assistenzialismo anziché creare posti di lavoro, sperperando risorse anziché crearne. Non possiamo nascondere la nostra delusione ma cogliamo l'occasione per ricordare come Italia Viva, dallo scorso novembre, ha presentato il piano shock per sbloccare i cantieri e superare, sull’esperienza del modello Genova, tutti i vincoli burocratici che impediscono la realizzazione di infrastrutture fondamentali per modernizzare il paese.
Auspichiamo uno sforzo più importante e incisivo da parte del Governo al riguardo, come promesso dal Presidente del Consiglio lo scorso 3 giugno, e una presa di posizione netta a livello locale per lo sblocco e la realizzazione delle infrastrutture.