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Boschi: "Questa legge elettorale è buona ma non basta. Le scelte dei partiti fanno la differenza"

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Intervista di Lorenzo De Cicco, "la Repubblica", 2 ottobre 2022.

Maria Elena Boschi, capogruppo alla Camera di Italia Viva, è solo un caso, questione del famigerato "effetto flipper", se il Terzo Polo è il partito con più elette nel prossimo Parlamento?

«Direi di no. La legge elettorale di sicuro aiuta. Sono tra quelle che più hanno contribuito a far sì che nel Rosatellum ci fossero norme antidiscriminatorie, come l'alternanza uomo/donna nelle liste. L'avevamo prevista già nell'Italicum. Ma la legge da sola non basta, come si è visto con queste elezioni. Facilita, ma poi contano le scelte politiche dei partiti».

Nel Pd alcune esponenti note, da Alessia Morani a Monica Cirinnà, hanno parlato di una parità di genere solo sbandierata. E di patriarcato. Lei fra i dem ha militato. È così?

«Io ho vissuto solo la stagione renziana. E no, il patriarcato non c'era. Anzi. Quello di Renzi è stato l'unico governo con metà uomini e metà donne. Ministeri importanti come la Difesa e lo Sviluppo economico sono stati assegnati per la prima volta a donne».

E adesso?

«Non sono valutazioni che mi competono. Certo alcune donne del Pd che ha citato quando c'era Renzi avevano più spazio di quanto ne abbiano oggi. Ma se lo sono scordato».

Al congresso Pd potrebbe correre Elly Schlein. E il Terzo Polo? Quando avrà una leader donna?

«Vedremo, ma già oggi abbiamo tante donne nei ruoli di vertice. Come Italia Viva da statuto abbiamo due presidenti: un uomo e una donna. Quando abbiamo dovuto esprimere ministri, il rapporto è sempre stato 2 donne e 1 uomo».

Il prossimo Parlamento, per la prima volta in 20 anni, avrà meno donne in percentuale di quello precedente. Sarebbe un segnale indicare una donna presidente, almeno in uno dei due rami?

«Mi auguro di sì. Non solo per il Parlamento, anche per il governo. È positivo, al di là del giudizio politico che, come noto per noi, è negativo, avere una donna presidente del Consiglio. Ma contano i fatti, le proposte. E temo che l'agenda per le donne, con Meloni premier, non migliorerà».