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Borghi: «Ora prudenza e rigore. È una questione che riguarda la sicurezza nazionale»

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L'intervista ad Enrico Borghi per Il Corriere del 6-03-2024

di Marco Cremonesi

Le audizioni chieste da Melillo e Cantone? Non voglio neanche pensare che c’entrino i Servizi. C'è da chiedersi poi quali dati siano stati violati e se siano potuti finire o meno fuori dall'Italia.

«Prudenza e fermezza». L'invito alla cautela nella vicenda degli accessi abusivi alle banche dati è il capogruppo di Italia Viva al Senato, Enrico Borghi. Perché un invito alla prudenza in un caso così clamoroso?

«Perché prima occorre capire il contorno della vicenda. Una vicenda che in qualche modo non nasce con la denuncia del ministro Crosetto, ma con quella depositata a Firenze nel 2019 da Matteo Renzi. Con alcune differenze».

Quali?

 «Allora, la denuncia del senatore Renzi al procuratore di Firenze Turco fu archiviata. Quella di Crosetto, con il procuratore Cantone, è invece andata avanti».

Seconda differenza?

«Il procuratore dell'Antimafia Melillo ha riformato il meccanismo delle procedure».

Tutto questo per dire?

«Che appunto occorre cautela. Bisogna capire. Se fosse semplicemente un finanziere che motu proprio va a guardare nei database per poi andare a raccontare ai giornalisti cosa ha trovato, sarebbe già grave. Il che, credo, dovrebbe suscitare anche qualche riflessione nel mondo dell'informazione. Per dire: se ho una fonte che so essere illegittima è giusto che io la utilizzi? Se ho informazioni che sono pregiudizievoli per la sicurezza nazionale, le utilizzo? Ma la domanda vera è un'altra».

Quella sui presunti «mandanti»?

«Certo. Questa operazione ha visto in azione filiere di potere? Quali sono i dati che ci sono in campo? E sono finiti dentro il nostro Paese o magari addirittura anche fuori? Non dimentichiamo che al centro di questa, chiamiamola così, indagine illegittima, ci sono figure istituzionali di massimo profilo. Significa che questa è una vicenda che attiene alla sicurezza nazionale».

Secondo lei, perché i procuratori Cantone e Melillo hanno chiesto di essere ascoltati da Antimafia, Copasir e Csm?

«Non ho elementi; provo ad analizzare. La prima ipotesi, ma non la voglio prendere in considerazione, è che siano coinvolti nella vicenda i Servizi. L'altra ragione è, appunto, quella che nella vicenda sia coinvolta la sicurezza nazionale».

Il centrodestra sostiene che l'attività illegittima sia stata rivolta soprattutto contro alcuni dei suoi esponenti. È vero?

«Bisogna stare attenti e non si deve buttarla in politica con un approccio manicheo. E anche per questo non ho condiviso le dichiarazioni di Verini (Pd) sul guardare nelle correnti della magistratura».