L’intervista di Alberto Gentili, Il Messaggero, 14 agosto 2022
Ministra Bonetti, Calenda scommette che il Terzo polo sarà l’antidoto al caos. Come?
«Diversamente dalla destra e dalla sinistra sapremo, dare al Paese risposte serie e credibili. Al governo abbiamo dato una visione e faremo proposte fondate sulla stessa competenza, concretezza e serietà, senza inseguire falsi ideologismi. I punti cardine del nostro programma riformista sono investimenti e sostenibilità: le fondamenta della crescita e del benessere sociale, indispensabili per rimuovere le disuguaglianze che ancora bloccano lo sviluppo dell’Italia».
Il vostro obiettivo, sostiene Renzi, è affrancare il Paese dal populismo ed al sovranismo. È così?
«Esattamente. La politica italiana grazie alla nostra proposta avrà finalmente un nuovo baricentro, portando avanti quelle riforme che il governo Draghi ha iniziato e che hanno dato al Paese una prospettiva di sviluppo che nessuno può permettersi di bloccare. Basta perciò con l’ideologia delle parti, basta con il conflitto polarizzato e basta con la retorica incompetente di una politica che fa promesse ma non ha la capacità di agire. Gli elettori hanno il diritto di poter scegliere una coalizione formata da persone che non hanno mai tolto la fiducia al governo Draghi. A queste persone noi restituiamo la speranza».
Crede anche lei a un risultato a doppia cifra, sopra il 10%?
«Certamente. Un voto utile non è quello di Letta contro Meloni. Va ribaltato il concetto di voto utile: è utile votare chi permetterà al Paese di confermare la crescita economica, la lotta alle disuguaglianze e il sostegno alle imprese. E utile garantire la presenza in Parlamento di una voce di centro, seria e competente, tra le urla da stadio della polarizzazione tra destra e sinistra. Questo è utile: avere chi lavora mentre gli altri urlano. Chi vuole tutto questo ci voterà».
Calenda sostiene che ciò vi permetterà di strappare un pareggio nel proporzionale del Senato. Non è un sogno?
«No. È nelle cose. Gli italiani hanno dato fiducia a Draghi e sono rimasti sgomenti quando 5Stelle, Salvini e Berlusconi hanno fatto cadere il suo governo. Adesso la nostra coalizione di centro, che supera la polarizzazione destra-sinistra, offre agli italiani una grande opportunità. Non per un pareggio che blocchi tutto, ma per continuare nel solco tracciato da Draghi con competenza, riformismo, pragmatismo, lavorando in Parlamento per una maggioranza ampia libera dagli estremismi».
Per ottenere questo obiettivo dovrete riuscire a conquistare i voti di Forza Italia e Lega...
«Non solo i loro. C’è un mondo di elettrici ed elettori che avevano ritrovato fiducia grazie all’azione di Draghi. E questa fiducia spingerà il 25 settembre molti cittadini, molti imprenditori, attoniti davanti al tradimento compiuto da Berlusconi e Salvini, a uscire di casa e scegliere una forza credibile come la nostra».
Nel conquistare i voti di Forza Italia non sarebbe stato meglio Renzi nel ruolo di frolli runner?
«Matteo ha compiuto uno straordinario gesto di generosità e si è sacrificato per un obiettivo più alto della sua ambizione personale. Ma rimane in campo e assieme a lui l’identità dl Italia viva, che interpreta le tradizioni del cattolicesimo democratico e del riformismo».
Renzi e Calenda hanno spesso lavorato assieme e spesso litigato. Pensa riusciranno ad andare d’accordo?
«Sicuramente sì. Sono leader politici che hanno trovato una sintesi dopo un dialogo serio sulle idee. Oggi l’elemento di fondo è che tutti assieme abbiamo fatto un passo avanti. I rancori personali li lasciamo ad altri».
Secondo lo schema messo a punto, lei. Carfagna, Gelmini e Boschi avrete un ruolo importante nella campagna elettorale.
«Finalmente abbiamo una proposta politica che ha davvero il volto forte della leadership femminile. Non c’è altra coalizione che abbia in campo tre ministre del governo Draghi. E le donne, tante in questa campagna, non saranno mai dietro. Coopereremo, con responsabilità e coraggio, con Calenda e Renzi. Saremo noi a parlare alle donne valorizzando le energie al femminile nel mondo del lavoro, della produzione e della politica. Noi siamo lo spazio politico che chiama le donne a mettersi in gioco, da protagoniste, in prima persona».