Famiglia

Bonetti: "Una battaglia culturale per fermare la violenza"

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Intervista di Flavia Amabile alla Ministra Elena Bonetti su la Stampa del 21/02/2021

Family Act rafforzato, un Piano Antiviolenza con alcune novità, l`assegno unico a tutte le famiglie - anche quelle non tradizionali - e una battaglia culturale per fermare la strage delle donne sono i dossier sul tavolo di Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia.

Nove donne sono state ammazzate dall`inizio dell`anno ma il Piano antiviolenza è scaduto a dicembre, come denuncia la rete D.i.Re. Siamo quasi a marzo e nulla si sa del nuovo piano e dei finanziamenti.
«Entro fine marzo partiranno i tavoli per la stesura definitiva del nuovo piano strategico antiviolenza. Alla fine del 2020 sono stati ripartiti i fondi alle Regioni. Si tratta di finanziamenti pubblici, per i quali sono previsti necessari passaggi amministrativi. Per la proposta di riparto delle risorse del 2021 stiamo costituendo la cabina di regia governativa. Il nuovo piano sarà in continuità con i precedenti ma con alcune novità: la revisione dei criteri per l`accreditamento dei centri antiviolenza e un`azione decisa per garantire percorsi di autonomia finanziaria e contrastare la violenza economica. C`è però anche un problema culturale da affrontare per rompere questa spirale di violenza contro le donne. Un lavoro educativo non rinviabile, che va dal linguaggio ai legami di comunità per non lasciare sole le donne».


Il Family Act non è però ancora entrato in vigore e nel frattempo le difficoltà delle famiglie sono aumentate.
«Il Family è una riforma attesa ed è in corso, ma servono anche misure urgenti a sostegno del lavoro femminile. Credo che questo punto vada trattato con una fiscalità agevolata, serve un forte sostegno al credito e alle imprese femminili, serve incentivare la formazione "Stem" e servono politiche attive per impedire che le donne escano dal lavoro e incentivare il loro reinserimento. Servono elementi di sostegno delle infrastrutture sociali come il piano straordinario dei nidi su cui sono già stati investiti 2,5 miliardi, che avrà un ulteriore incremento grazie al Recovery. Il Family Act prevede anche una riforma dei congedi parentali ed è urgente lavorare sulla parità salariale».


A quale famiglia si rivolge l`assegno? A quella tradizionale come sostiene la Lega oppure a tutte le famiglie, comprese quelle Lgbt?
«Il Family Act si rivolge alle nuove generazioni e riconosce tutti i bambini come valore, al di là del contesto familiare. Questa visione è già stata votata per la parte dell`assegno da tutto l`arco parlamentare ed è partendo da questa unità che dobbiamo continuare a lavorare».

Chi vuole leggere l'intervista completa può trovarla qua