Bonetti: "Necessario prolungare smart working e congedi straordinari per i genitori nel caso di quarantena dei figli"

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La ministra Elena Bonetti al Sole 24 Ore: «Verso il prolungamento di diritto allo smart working e congedi straordinari per i genitori dei bambini che si ammalano o in quarantena a causa del coronavirus»

Se un alunno manifesta i sintomi del coronavirus a scuola, le raccomandazioni dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute pubblicate il 21 agosto prevedono che vada isolato in un’area apposita, assistito da un adulto che indossi una mascherina chirurgica e che i genitori vengano immediatamente contattati.

«Se il test è positivo - si legge nelle linee guida - verranno eseguite indagini sull’identificazione dei contatti e si valuteranno le misure più appropriate da adottare tra le quali, quando necessario, la quarantena per i compagni di classe, gli insegnanti e e gli altri soggetti che rientrano nella definizione di contatto stretto».

I dubbi delle famiglie
Con i contagi che riprendono a correre in Italia, tanti genitori in vista della riapertura delle scuole di settembre tra le mille preoccupazioni si domandano: «Se mio figlio ha sintomi di Covid o la classe viene messa in quarantena, come farò con il lavoro?».

I congedi straordinari Covid finiscono il 31 agosto, al pari del bonus baby sitter, mentre il diritto allo smart working per chi ha figli fino a 14 anni termina proprio il 14 settembre, giorno di riapertura delle scuole. Quali strumenti restano a disposizione? Un dilemma per tanti.
Basti pensare che in Italia ci sono 3,4 milioni di bambini fino a 6 anni e 4 milioni tra i 6 e i 12. In totale gli under 18 sono 10,3 milioni secondo le statistiche demografiche dell'Istat. Tutti a casa da scuola da fine febbraio e con il 40% che vive in case piccole o sovraffollate. I genitori single sono 2 milioni, le coppie con figli con mamma e papà entrambi lavoratori 3,9 milioni ( il 29% ha bambini fino a 6 anni, il 45% tra i 6 e i 17, mentre il resto dai 18 anni in su).

Congedi straordinari e smart working verso la proroga
« È chiaro che se per malattia o quarantena un bambino deve stare a casa - spiega al Sole 24 Ore Elena Bonetti, ministra per le pari opportunità e la famiglia -, è necessario provvedere alla sua custodia reintroducendo strumenti come congedi straordinari retribuiti e diritto allo smart working».

Da un lato dunque le famiglie potrebbero avere la possibilità di fare richiesta di un congedo straordinario per accudire i figli malati o in quarantena: a oggi retribuito al 50% fino a 12 anni del bambino e senza stipendio per i bambini più grandi. Dall'altro lato ci potrebbe anche essere la facoltà di chiedere al proprio datore di lavoro di lavorare da casa in smart working, un diritto se il figlio ha fino a 14 anni. Possibilità che quindi si riaprirebbe dopo la scadenza fissata al 14 settembre.

Niente proroga per il bonus baby sitter
Sembrerebbe invece esclusa la proroga del bonus baby sitter che secondo la formulazione attuale può essere utilizzato anche per i nonni.

«Nello scenario di un sospetto contagio il babysitting è difficilmente praticabile e dovrebbe essere evitato da parte dei nonni. La fascia più anziana della popolazione - commenta Bonetti - va protetta il più possibile dal rischio contagio».

« Si tratta di mettere a disposizione dei genitori che lavorano misure efficaci, che li aiutino concretamente. A cominciare da un'informazione completa, che sia tempestiva e trasparente, e da strumenti mirati a evitare che il compito di assistenza e di cura ricada solo sulle spalle delle donne». Se guardiamo infatti al bilancio dei congedi Covid risulta che nel 76% dei casi sono stati richiesti dalle lavoratrici. Come invertirà la rotta? « L'intervento di sistema in tal senso è il Family Act - risponde Bonetti -, che prevede una revisione completa dei congedi parentali, a partire da quelli obbligatori, nell’ottica di una corresponsabilità tra padri e madri. Ritengo necessario introdurre anche un sistema di premialità per incentivare la fruizione del congedo da parte di entrambi i genitori dove è possibile: più giorni totali di congedo o maggiore retribuzione se ne fanno richiesta, alternativamente, entrambi i genitori. È una misura che può efficacemente essere utilizzata da subito, in situazioni certificate di Covid o di quarantena, con una procedura chiara, snella e soprattutto veloce, per evitare che ad essere penalizzato sia ancora una volta il lavoro delle donne».

Per chi volesse leggere tutta l'intervista la può trovare su Il Sole 24 Ore