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Bologna, Isabella Conti: "Ho molte idee per la città e il coraggio di proporle"

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Estratto dell'intervista di S. Bignami, "Bologna - la Repubblica", 9 aprile 2021.

La prima notte dopo aver detto che sì, ci sta davvero pensando, a correre da sindaca a Bologna, è rimasta sveglia. Non per la paura. «Ma per le tante idee che mi venivano in testa per la città». Isabella Conti, Italia Viva, conferma che ci vorranno ancora un paio di settimane per sciogliere la riserva, intanto però parla già da candidata. Anche alle primarie, che non le convengono forse, «ma in fondo, se facessi solo quel che mi conviene, non avrei neanche affrontato la vicenda di Idice...».

Insomma, l'idea adesso le fa gola.
«Il fatto è che ci sono tanti progetti che potrei realizzare. E c'è un movimento dal basso di persone che da tempo mi chiede di impegnarmi».

Farebbe anche le primarie, come le chiede Francesco Boccia? Se perde rischia di bruciarsi: ne vale la pena?
«Si vince solo se si ha il coraggio di rischiare di perdere. L'ha detto Letta. Vuol dire che serve coraggio. E a me il coraggio non è mai mancato: avessi pensato a quel che mi conveniva, non avrei fatto la battaglia su Idice, col rischio di penali e cause milionarie. Bisogna fare le cose perché ci si crede, non per tattica».

Dovesse vincere le primarie però dovrà commissariare San Lazzaro. Cosa ne pensano i suoi cittadini?
«Quando dico che questa è una riflessione sofferta, lo dico proprio pensando a San Lazzaro. È vero che tra i miei cittadini ci sono sentimenti contrastanti. Alcuni sono dispiaciuti. Altri mi spronano invece a tentare, sostenendo che sono l'unica a poter governare esprimendo un radicamento davvero metropolitano, visto che vengo dalla provincia».

Però ha preso in considerazione di candidarsi solo quando Renzi l'ha lanciata. Le donne Pd dicono che è stata "indicata dall'alto". È così?
«Sgomberiamo il campo dall'ipocrisia. Le donne quando si mettono in gioco lo fanno in prima persona, con tutte le conseguenze del caso: San Lazzaro l'ho governata io. Le scelte le ho sempre fatte io. Non ho mai avuto padri né padrini nel Pd e non li ho in Iv. Anche il fatto che il Pd abbia deciso di mettere due donne capogruppo l'ha detto Letta, non per questo il gesto è meno importante».

Però lei sarebbe la candidata "di Renzi". Non la penalizzerebbe?
«Io sono io. Non mi sono mai omologata. Sono stata una spina nel fianco per il Pd, lo sono per Renzi».

Lei ha reso i nidi gratuiti a San Lazzaro. Quanti soldi servirebbero per farlo a Bologna?
«Vedremo. Il punto però è culturale. Il nido non è un baby sitteraggio, è un momento di formazione. È scuola e la scuola è libera e gratuita. È un luogo che permette ai genitori di progettare insieme il futuro dei propri bambini, avvicinando anche culture lontane. E soprattutto la gratuità del nido è una politica vera per le donne, perché oggi fare politica perla famiglia significa farla per le donne. Le ragazze non devono dover scegliere se lavorare o accudire i figli».

Parla già da candidata. Pensa di poter vincere?
«Se mi metterò in gioco sarà per farcela. E poi ho molte cose da dire, e davvero molte idee».

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa su "Bologna - la Repubblica".