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Bellanova: "Anche una sola persona strappata al lavoro nero per me sarà un successo"

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Estratto dell'intervista di Giovanna Casadio, "la Repubblica", 10 giugno 2020.

Ministra Teresa Bellanova, lei che ha messo sul tavolo le sue dimissioni se non fosse passata la regolarizzazione dei lavoratori invisibili, non crede che si stia rivelando un flop?
«Questa norma costruisce condizioni per la giustizia sociale: quale che sia il risultato, non sarà mai un flop. Fosse anche una sola la persona che viene strappata all’invisibilità e a condizioni di lavoro oscene, lo considero comunque un successo. Per me è sempre stato chiaro: mai con la mafia dei caporali. Comunque per valutazioni meno affrettate aspetterei il 15 giugno e il 1° luglio, che sono gli step indicati dal Viminale per i dati ufficiali».

Lei voleva che ad essere regolarizzati fossero 600 mila. Con i paletti imposti dai 5Stelle si è stimato fossero 220 mila. Ma finora le domande sono state 9.500. Un po’ poche, non trova?
«Ho registrato il fabbisogno di lavoro stagionale indicato dalle organizzazioni agricole tra i 270 e i 350 mila lavoratori. E ho affermato, sulla scorta dei dati di molti Osservatori indipendenti, l’esistenza nel nostro paese di circa 600 mila invisibili. Nel lavoro di cura e domestico, in altri settori, costretti a vivere in insediamenti informali, alla mercé del caporalato e del lavoro nero che significa spesso riduzione in schiavitù. A questi invisibili dobbiamo una risposta di civiltà e la riconquista della propria identità: questa norma è il primo passo. Per questo deve essere resa disponibile la piattaforma Anpal sull’incrocio regolare domanda e offerta».

Chi lo desidera, può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.