L'intervista pubblicata da "Roma - la Repubblica", 7 ottobre 2021.
«Ricordate lo slogan della campagna di Carlo Calenda? "Scegli un sindaco, non un partito". Ecco, al ballottaggio non si può che stare con Roberto Gualtieri». Luciano Nobili, deputato romano di Italia Viva, conferma quanto già detto da Matteo Renzi. Al secondo turno sosterrà il candidato del centrosinistra: «È una persona qualificata, un europeista convinto. Dall'altra parte c'è Enrico Michetti. Occhieggia ai No Vax, ha candidati come Pippo Franco con il Green Pass taroccato e un programma presentato a 10 giorni dalle urne, copiato da quello di Alemanno».
Onorevole, a Roma Iv ha corso con Calenda. E ora? Di nuovo con il Pd?
«Il nostro è un appoggio senza accordi politici, senza posti in ballo. Ora, però, ci aspettiamo parole chiare».
Sulle voci che vogliono i 5S in giunta?
«Ci fa piacere che Gualtieri abbia raccolto l'invito di Calenda e negato questa prospettiva. D'altronde sarebbe un autogol clamoroso far entrare dalla finestra quelli che i romani hanno cacciato dalla porta lunedì. Confido che Gualtieri farà scelte di primo livello. Se poi vorrà parlare al 20% che ha votato Calenda, ascolti le sue idee. Cambi approccio».
Rispetto a chi?
«Il Pd ha deluso. L'ho lasciato che superava il 40% e lo ritrovo al 16%. I romani non si fidano più del partito dello status quo. Chiedono il cambiamento, dai rifiuti alle partecipate».
Non avete contribuito anche voi a fermarlo cacciando Marino?
«Ognuno porta il segno di quel fallimento. Ma addossare tutta la responsabilità a Renzi, nemmeno romano, fa ridere. Basta ascoltare Marino».
Intanto anche la destra cerca i voti di Calenda.
«Carlo ha incrociato la simpatia dei romani proprio superando i vecchi steccati ideologici. Siamo andati molto bene. Anche noi di Italia Viva. Ci sono giovani come Valerio Casini e Francesca Leonini che alle urne hanno sbancato e si propongono come futura classe dirigente. Tornando a Calenda, chi lo ha votato non può riconoscersi in Michetti. Pura sciatteria».
Riecco i 5S. Potrebbero aprire a loro volta a Gualtieri.
«La città si deve scrollare di dosso le bugie di Raggi. Ha rinunciato ai grandi eventi narrandoli come occasioni di corruzione. Ha fatto la sindaca del quotidiano e abbiamo visto com'è finita. Un'amministrazione di pippe clamorose, Ora ci sono il Giubileo e l'Expo. Appuntamenti che non possono essere affidati a mister "Meravijoso"».