L'intervento su "il Manifesto", 4 marzo 2022.
L'agricoltura biologica italiana verrà tutelata per legge. Ieri, dopo quattro anni dalla sua presentazione in Parlamento, è stato finalmente approvato dal Senato - quasi all'unanimità - il provvedimento tanto atteso: 195 i voti favorevoli, nessuno contrario e 4 gli astenuti. Tra gli aspetti centrali della legge, che entrerà in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ci sono l'introduzione di un marchio per il biologico italiano, la definizione giuridica dei distretti agricoli biologici (strumenti di rete tra aziende di un medesimo territorio) e la legge delega al Governo per la revisione della normativa su armonizzazione e razionalizzazione sui controlli.
Inoltre, il ddl prevede un tavolo tecnico per la produzione biologica, l'educazione al consumo, agevolazioni per i contadini e gli agricoltori che scelgono di convertire la propria azienda, anche attraverso forme associative e contrattuali per rafforzare la filiera e il lavoro.
Il comparto circa 7,5 miliardi di euro di fatturato, sottolinea Coldiretti: 4,6 miliardi di euro nel mercato interno e 2,9 in quello estero; gli imprenditori biologici, ha spiegato Maria Chiara Gadda, deputata di Italia Viva e prima firmataria della legge alla Camera «investono in molte aree a rischio abbandono, e fanno della ricerca e della innovazione la loro chiave di sviluppo».
Nell'ultimo decennio le vendite bio totali sono più che raddoppiate (+122%), secondo dati Biobank. Il successo nelle vendite sostiene l'aumento della produzione nazionale su 2 milioni di ettari di terreno coltivati, fornendo una spinta al raggiungimento degli obiettivi della strategia Farm to Fork del New Green Deal dell'Unione Europea che punta ad avere almeno 1 campo su 4 (25%) dedicato al bio in Italia. Parlano, inoltre, i numeri forniti da Coldiretti e relativi ai mercati contadini organizzati da Campagna Amica con 12.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market in tutta Italia.
L'onorevole Gadda ha difeso con tenacia l'approvazione della legge: «Agitare lo spettro dell'antiscienza nell'opinione pubblica, con una potenza mediatica raramente vista su altri temi, è stato un modo bieco per nascondere altri evidenti interessi superati anche dagli indirizzi comunitari».