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A22, Conzatti: "Alla Ministra chiediamo di verificare a Bruxelles se è possibile ottenere la concessione"

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L'intervento della parlamentare di Italia Viva pubblicato da "l'Adige", 8 dicembre 2020.

Un vertice di maggioranza con la ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli (Pd) per verificare le conseguenze della norma A22 contenuta nel Decreto Ristori 4. Questa mattina alle 9 è previsto il confronto perché la norma non convince tutti i partiti, a partire da Italia Viva, e dalla senatrice trentina renziana Donatella Conzatti.

«La norma contenuta nel decreto Ristori 4 - sottolinea Conzatti - rischia di portare la società a bloccarsi a causa del prevedibile ricorso dei privati. Da parte nostra chiediamo alla ministra di verificare con Bruxelles se la strada di mantenere i privati con la percentuale attuale nella società e di ottenere quindi la concessione sia percorribile».

Se lo fosse, secondo la senatrice trentina di Italia Viva, ci sarebbero molti meno rischi e problemi rispetto a quelli che la norma del decreto legge presenta in prospettiva. Il decreto ristori all'articolo 130 prevede l'alternativa tra l'acquisto, con la modalità del riscatto e quindi senza trattativa con i privati e a un prezzo definito, del 15% circa non pubblico. Così A22 diventerebbe al 100% pubblica, una società in house cioè, e si vedrebbe assegnata solo in quel momento la nuova concessione trentennale. Se l'obiettivo non viene raggiunto (la norma dice infatti che A22 può e non deve farlo), l'esito prospettato nero su bianco dalla legge è la gara. L'articolo sull'A22 rientra in un confronto a tutto campo sul decreto Ristori 4 e su altri decreti in via di conversione. Il timore prospettato da Italia Viva è quello che ci siano dei profili giuridici e operativi della norma che rischiano di portare l'A22 a un blocco. I privati infatti da un lato cercheranno di chiedere l'incostituzionalità della legge, (ancora in fase di conversione, quindi non ancora definitiva), dall'altro di chiedere conto in tribunale della quota di loro spettanza che la norma non prevede.

Sul tavolo c'è ancora la proposta Conzatti di chiedere al ministero di prendersi altri sei mesi durante i quali chiedere all'Ue se nulla osti a un rinnovo all'A22 anche se i privati rimanessero dentro l'azionariato. E si ricorda, tra l'altro, che la direttiva europea 1132 del 2017 ha considerato impossibile il riscatto se non previsto nello statuto, evento che si verifica nel caso di A22 che non lo ha inserito nel proprio regolamento. Le posizioni dentro e fuori l'azionariato non sono compatte. Chi, come l'Alto Adige, spinge per la soluzione del riscatto, sostiene che tale norma non è incostituzionale, essendo già passata al vaglio del presidente della Repubblica, e che sul tavolo non ci sono altre soluzioni al di là dell'approdo all'in house. La ricerca di una terza strada attraverso l'interpretazione della Ue viene considerata non praticabile, alla luce di quanto la Commissione europea ha già detto informalmente negli ultimi anni. Altro elemento a supporto della soluzione del decreto Ristori 4 è la considerazione che lo scontro con i privati sul prezzo non bloccherebbe l'assegnazione della concessione, ma rimarrebbe limitato alla valutazione del quantum.